L’azienda italofrancese migliora ulteriormente l’accessibilità dei Fori Imperiali, per una migliore esperienza dei visitatori con disabilità motoria e uditiva
Dal 13 aprile al 30 ottobre 2017 ha luogo a Roma la quarta edizione di “Viaggio nei Fori”, il progetto di valorizzazione dei Fori Imperiali a cura di Piero Angela e Paco Lanciano, prodotto da Zètema Progetto Cultura. Alla fine dello scorso anno, in un nostro sopralluogo, avevamo già sperimentato l’accessibilità dei Fori Imperiali, da poco adattati per la loro fruizione da parte dei visitatori con disabilità, dando anche qualche suggerimento per migliorare ulteriormente l’esperienza del pubblico. Con piacere scopriamo che quest’anno il Foro di Cesare si avvale della tecnologia di Orpheo, rendendo la fruizione del luogo ulteriormente facilitata.
Orpheo Group è una multinazionale italofrancese che progetta e realizza soluzioni per la visita di musei e luoghi culturali. Il punto di forza del Gruppo è la produzione in proprio di tutte le tecnologie hardware e software impiegate nei loro progetti. Dal 1992, Orpheo ha installato le proprie audioguide, radioguide, videoguide e tecnologie mobili in oltre 5mila siti culturali e museali in tutto il mondo, arrivando attualmente ai Fori Imperiali di Roma, nell’ambito del progetto denominato “Arte per Tutti”.
Riccardo Lozzi, addetto stampa di Orpheo, ci spiega l’importanza e il valore di questo programma: “Per dare un vero valore aggiunto al settore culturale, bloccato da decenni da proroghe, deroghe e una mancata innovazione dei servizi per la valorizzazione dei siti culturali che costituiscono il nostro straordinario patrimonio, abbiamo lanciato nel 2016 Arte per Tutti, un progetto pionieristico nell’ambito dell’accessibilità dei musei e dei siti culturali. Siamo fermamente convinti che l’arte sia un diritto per tutti e per questo ogni giorno ci impegniamo a rendere i musei e i siti culturali con cui collaboriamo maggiormente accessibili a tutti i visitatori. Si tratta spesso di apportare dei piccoli accorgimenti sui nostri dispositivi, un’operazione possibile grazie al fatto che sono tutti prodotti nella nostra fabbrica”.
Quello dell’accessibilità – dei luoghi di cultura, ma non solo – è un tema troppo spesso trascurato dalle istituzioni, in particolare in Italia. Come mai, secondo voi? “Fortunatamente questa tendenza sta leggermente cambiando – risponde Lozzi -, anche se siamo molto lontani da garantire dei servizi universali. Possiamo dire che ora ci si è resi conto che è diventato fondamentale porsi il problema di rendere questi luoghi accessibili a tutti. Purtroppo le misure sono al momento insufficienti e si tende ancora a separare i percorsi dei cosiddetti ‘normodotati’ da quelli delle persone con disabilità“.
Quali sono le novità che avete ora introdotto al Foro di Cesare? “Per la prima volta è presente una sincronizzazione automatica tra l’audio e il video-mapping proiettato, che permette a tutti di godersi la visita senza dover schiacciare alcun tasto e agli utenti che hanno difficoltà motorie di assistere allo spettacolo in maniera più semplice. Inoltre sono presenti degli cavi a induzione che permettono di collegare l’audio con gli apparecchi acustici delle persone ipo-udenti, garantendo un suono chiaro e pulito ed evitando al tempo stesso la fastidiosa sovrapposizione delle cuffie”.
Chiediamo, infine, all’addetto stampa di Orpheo, quali siano i primi riscontri sulla soddisfazione del pubblico: “Fortunatamente si tratta di uno spettacolo che ha avuto un gradimento unanime da parte del pubblico già nelle scorse edizioni. Aver apportato degli ulteriori miglioramenti tecnologici al racconto di Piero Angela ha aiutato ad aumentare ancora di più l’apprezzamento dei visitatori. L’obiettivo che ci poniamo tramite il nostro lavoro di comunicazione è far entrare in questo luogo fantastico anche le persone che spesso hanno più difficoltà di accesso a questo genere di esperienze“.
Quella del progetto Arte per Tutti e dell’intervento di Orpheo Group è una notizia doppiamente buona. In primis per l’orgoglio di un’azienda nostrana che svolge un impeccabile lavoro nel mondo; e poi perché assistiamo ad un passo avanti nella conquista del territorio da parte delle persone con mobilità ridotta.
Articolo di Manuel Tartaglia