La cucina cinese è entrata da parecchi anni e a pieno titolo nelle abitudini alimentari degli italiani, ben prima che arrivasse il ciclone dei giapponesi, soprattutto di quelli con formula All You can eat. Tanto che molti ristoranti orientali hanno optato per proporre entrambi i menu per evitare la bancarotta. L’iniziale diffidenza nei confronti del cibo cinese è andata scemando col tempo e sempre più persone ne hanno apprezzato gusti e sapori, rimangono però alcuni interrogativi che dividono i consumatori, come quelli legati alla sporcizia dei locali, agli ingredienti e alla possibilità che possa far stare poco bene o ingrassare.
Andiamo con ordine, precisando innanzitutto che molti di questi dubbi derivano spesso da leggende metropolitane e niente più. La chiusura di alcuni locali è dettata dalle norme su affitti e proprietà e solo in una piccolissima percentuale dei casi è dovuta alle condizioni sanitarie scadenti, ma meglio essere consapevoli che meno del 2% delle cucine degli italiani supererebbero un’ispezione dell’ASL. Per quanto riguarda gli ingredienti, sono ancora in parecchi a pensare che vengano utilizzate di nascosto carni di animali da compagnia come cani e gatti. Questa falso mito è storicamente connesso alla diffidenza nei confronti dei ristoranti stranieri, e in particolare al differente approccio al consumo del cibo nel piatto: i cinesi servono la carne divisa in bocconcini da raccogliere con le bacchette, perché culturalmente è previsto che il cibo arrivi in tavola pronto per essere consumato. I maligni pensano che la ragione delle pietanze già sminuzzate fosse per rendere la provenienza irriconoscibile.
Più realistica, anche se non è mai stata dimostrata scientificamente, la correlazione tra una cena orientale e piccole indisposizioni fisiche che spaziano dall’emicrania, alla nausea, ai dolori al petto. L’imputato principale sarebbe il glutammato monosodico, presente in numerose pietanze, che nell’immediata digestione provocherebbe questi stati di malessere. Per quanto riguarda infine le calorie in eccesso, la realtà è che dipende sempre da quello che si ordina. Evitando fritti e troppo riso, infatti, si può optare per cibi cotti al vapore che mantengono le proprietà nutrizionali e regalano pochi chili in eccesso. E per chi sta a dieta, oltre a scartarli si possono assaggiare perfino i biscotti della fortuna, che alcuni ristoranti danno in omaggio a fine pasto, quelli più comuni contengono solo 25-30 calorie ciascuno, e non hanno grassi aggiunti.
Andrea Desideri e Anna Chiarlitti, nel nuovo appuntamento con “Felici a Tavola”, parleranno di cibo cinese e proveranno a sfatare qualche leggenda con alcuni consigli. Diretta streaming a partire dalle 11.30 sul nostro sito www.finestraperta.it. Non mancate.
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