La pizza ha una storia lunga, complessa e incerta. In assoluto, le prime attestazioni scritte della parola “pizza” risalgono al latino volgare della città di Gaeta nel 997. Un successivo documento, scritto su pergamena d’agnello, di locazione di alcuni terreni e datato sul retro 31 gennaio 1201 presente presso la biblioteca della diocesi di Sulmona-Valva, riporta la parola “pizzas” ripetuta due volte. Già comunque nell’antichità focacce schiacciate, lievitate e non, erano diffuse presso gli Egizi, i Greci (maza) e i Romani (offa e placenta).
Benché si tratti ormai di un prodotto diffuso in quasi tutto il mondo, la pizza è un piatto originario della cucina napoletana. Nel sentire comune, spesso, ci si riferisce con questo termine alla pizza tonda condita con pomodoro e mozzarella, ossia la variante più conosciuta della cosiddetta pizza napoletana, la pizza margherita. Esiste, del resto, anche un significato più ampio del termine “pizza”. Infatti, trattandosi in ultima analisi di una particolare specie di pane o focaccia, la pizza si presenta in innumerevoli derivazioni e varianti, cambiando nome e caratteristiche a seconda delle diverse tradizioni locali.
Comincia una nuova stagione di “Felici a Tavola”, sempre all’insegna del buon cibo e soprattutto del benessere alimentare. Iniziamo parlando di un piatto nazional popolare: la pizza. Immancabile sulle nostre tavole, ma non sempre all’altezza della situazione. Anno nuovo, stessi conduttori (o quasi): Andrea Desideri sarà coadiuvato da Federica Caliendo. Un saluto ad Anna Chiarlitti che (speriamo) continuerà a seguire la nostra radio da ascoltatrice. L’appuntamento è – come al solito – alle 11.30 in diretta sul nostro sito.
Chiunque volesse intervenire durante la puntata può utilizzare una delle seguenti modalità:
- SMS/WHATSAPP: 328.65.35.706;
- FACEBOOK: Radio FinestrAperta;
- TWITTER: @finestra_aperta;
- HASHTAG: #unacorrentediversa