Circa 500 milioni di polli sono allevati ogni anno in Italia, di cui il 95% in allevamenti intensivi, per soddisfare una domanda di carne di pollo a prezzo sempre più basso: alte densità, edifici buii e privi di ogni stimolo, rapida crescita e problemi di salute rappresentano la vita quotidiana di milioni e milioni di questi volatili.
I polli da carne vengono allevati in condizioni del tutto incompatibili con il loro benessere:
- Ad una densità che va da 17 a 22 polli/m², cioè una superficie inferiore a un foglio A4 per animale
- In edifici bui e spogli (nessun arricchimento ambientale come posatoi, balle di paglia, ecc.)
- Sottoposti a selezione genetica per raggiungere il peso di macellazione il più rapidamente possibile.
I metodi intensivi di avicoltura hanno contribuito alla comparsa e alla propagazione di malattie quali l’influenza aviaria, con conseguenze mortali per l’Uomo. I polli prodotti dagli allevamenti intensivi sono anche una causa frequente di intossicazioni alimentari dovute a batteri (salmonellosi, infezioni da Campylobacter).
Per prevenire e combattere le malattie legate alle condizioni di allevamento intensivo sono impiegati antibiotici in dosi massicce, con il risultato di indebolire il sistema immunitario dei polli e di causare la comparsa di batteri resistenti ai farmaci e quindi non più debellabili.
Andrea Desideri e Anna Chiarlitti, nel nuovo appuntamento con “Felici a Tavola”, parleranno dell’allevamento intensivo di carni: in che condizioni viene fatto e quali sono i rischi per la salute umana. Sempre in diretta, il giovedì a partire dalle 11.30, sul nostro sito.
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