La pratica sportiva è la via d’accesso per una sana inclusione, come ci racconta in questa lettera un giovane con disabilità
“Disabilità” e “inclusione” sono due facce della stessa medaglia. O perlomeno dovrebbero.
Ci sono tante storie di disabilità e inclusione da raccontare nello sport. Lo sport aiuta a sviluppare il senso di coesione, l’empatia per l’altro. Io stesso, grazie alla pratica sportiva, ho fatto numerose amicizie e sperimentato sulla mia pelle cosa significa appartenere a una comunità. Altro valore fondamentale che si può apprendere è il saper adattarsi a qualsiasi situazione: lo sport aiuta soprattutto a sviluppare il senso di resistenza e di resilienza, come io stesso ho potuto sperimentare praticando il basket, facendo palestra e giocando a calcio sulla mia sedia a ruote giocavo.
Ci sono tante sfide che le persone si trovano ad affrontare ogni giorno. Personalmente ho trovato sulla mia strada tanti ostacoli da quello della lingua a quello dell’inseguire la felicità e realizzare i propri sogni. Un ambiente inclusivo aiuta a superare gli ostacoli, anche se la società purtroppo ce ne pone molti sul nostro cammino. È proprio per questo che la pratica sportiva torna utile in quanto ci permette di sviluppare la giusta forza mentale per superare le barriere che inevitabilmente ci troveremo in innanzi.
Si tratta di un’opportunità, insomma, che ognuno di noi, con o senza disabilità, non dovrebbe farsi sfuggire.
(Joseph Jr Paraga)