“Ultimo” come il ruolo che copriva, quello di ultimo difensore, ma non certo ultimo per talento e forza. Durante la notte tra il 23 e il 24 marzo si è spento Daniele Lazzari, veterano dei Thunder Roma, la squadra di hockey in carrozzina che rappresenta la Città Eterna. Il vuoto lasciato da questo giovane campione del mondo va oltre i suoi tanti meriti sportivi
A pochi mesi dalla dipartita del fratello gemello Marco, anche Daniele Lazzari ci lascia creando una voragine emotiva in tutti coloro che lo hanno conosciuto ed apprezzato. Il commento unanime che risuona in tutti i luoghi, fisici e virtuali, dove Daniele, per tutti Lele, era conosciuto, è la testimonianza di quanto il suo garbo, ma anche la sua combattività, lo abbiano reso, al pari del gemello, apprezzato ed amato da tutti. Sempre elegante e gentile, ma anche determinato in campo.
Un campione, insomma, in campo e nella vita, come rammenta Marco Ferrazza, attualmente capitano degli ASD Thunder Roma Onlus e campione del mondo insieme a Daniele nel 2018 con la nazionale italiana di hockey in carrozzina, che nel giro di pochi mesi ha dovuto raccogliere la “pesante” fascia di capitano, da anni saldamente al braccio dell’altro gemello, Marco Lazzari, ma ha dovuto, soprattutto, dire addio a due amici fraterni.
“Daniele è stato uno dei pilastri dei Thunder e una delle leggende del nostro movimento sportivo – ricorda Marco Ferrazza –, ha vinto tutto ed è stato uno degli artefici dell’Italia campione del mondo”.
La sua tenacia, nota a tutti, ha raggiunto la sua massima espressione nell’adattarsi, nonostante tutto, alla perdita di forza fisica che la patologia gli ha imposto passando dall’uso della mazza da hockey allo stick, uno strumento ancorato alla carrozzina che permette, anche a chi è ormai dotato di poca forza, di giocare a questo inclusivo sport.
“Daniele era l’eleganza del suo tocco di palla quando le forze gli permettevano di giocare con la mazza – continua Ferrazza – e la precisione della sua guida della carrozzina da stick che gli permetteva di arrivare prima degli altri”.
Le parole del capitano, grondanti di affetto ed ammirazione, danno il polso del profondo legame che lo univa a Lazzari.
“Questo è quello che potevano ammirare tutti, ma Daniele per noi è stato molto, molto di più. È stato la guida e l’esempio per tanti ragazzi come me – sottolinea commosso il campione del mondo –, è stato l’amico a cui raccontare e confidare qualsiasi cosa, il compagno di tante avventure e piacevoli ricordi”.
Una perdita importante per tutti, amici, compagni ed avversari, che trova consolazione in unico pensiero che trascende l’umana esistenza.
“Daniele era uno dei ‘gemelli’ – conclude il capitano della squadra capitolina – e per noi, che gli abbiamo voluto e gli vorremo sempre bene, può esserci solo un pensiero a darci forza: che adesso siano di nuovo insieme a ‘litigare’ tra loro per poi fare sempre e comunque la pace”.
I Thunder Roma sono nati nel grembo di UILDM LAZIO e per questo l’associazione sita all’ombra del Colosseo lo ha ricordato, come in precedenza fatto per gli altri Lazzari precocemente scomparsi, con un post su Facebook.
Anche la redazione tutta di FinestrAperta.it, che spesso ha avuto ospiti ai propri microfoni i componenti della squadra capitolina, si stringe attorno alla famiglia ed a tutti coloro che volevano bene al campione romano.
(Giuseppe Franchina)