La solidarietà è online, ma occorre fare attenzione
In questi giorni, si moltiplicano, sui siti web di crowdfunding, le raccolte fondi dedicate all’emergenza coronavirus. In un momento di grande difficoltà e sofferenza, molti cittadini hanno deciso di dare una mano in modo concreto per sostenere in particolare il Sistema Sanitario Nazionale, attivando centinaia di campagne di raccolta fondi per l’acquisto di strumentazioni mediche, l’apertura di nuovi reparti dedicati ai pazienti affetti da covid-19 e ed essere al fianco di tutto il personale sanitario.
Una vera e propria gara di solidarietà per raccogliere, in tempi brevi, più fondi possibili, riscontrando una risposta generosa da parte dei cittadini, che pur restando a casa dimostrano il bisogno di far sentire, a chi è in prima linea nell’emergenza, la propria vicinanza e riconoscenza.
Il crowdfunding si conferma essere uno strumento efficace e semplice e sempre più utilizzato. Ma di cosa si tratta? Crowdfunding dall’inglese crowd, folla e funding, finanziamento, è una raccolta fondi in cui un gruppo di persone utilizza il proprio denaro per sostenere un’idea, rendendola un progetto concreto e realizzabile. La raccolta può essere in favore del progetto promosso da una singola persona o da un gruppo o da un ente. Si trovano progetti di tutti i tipi, del proprio territorio o per sostenere qualcuno dall’altra parte del mondo. Alla base del processo di raccolta vi è la partecipazione attiva dei sostenitori che si fanno promotori dando visibilità all’iniziativa tra amici e conoscenti e collaborando finanziariamente alla realizzazione del progetto.
Dati interessanti emergono da uno studio sulle campagne di crowdfunding su Covid-19, realizzato in piena emergenza da Behonest, un network che si occupa di certificare le organizzazioni del Terzo Settore che operano con chiarezza e trasparenza, per poter dare maggiori garanzie ai donatori che vogliono sostenerle.
Behonest ha monitorato più di seicento campagne online attive al 21 marzo, la maggior parte delle quali presenti sulla piattaforma Gofundme, con un totale raccolto di oltre 14 milioni di euro. Di questi, oltre 9 milioni e mezzo sono stati raccolti attraverso 15 campagne, ognuna delle quali supera i duecentomila euro di valore. La più famosa è senza dubbio quella lanciata da Fedez e Ferragni in favore del potenziamento del reparto di terapia intensiva dell’Ospedale San Raffaele di Milano, uno dei più provati per numero di pazienti infetti.
In pochi giorni, grazie all’esposizione e la risonanza mediatica della campagna e dei suoi promotori, sono stati raccolti più di 4 milioni e 300mila euro provenienti da donatori di tutti i paesi del mondo. Secondo i dati raccolti, 120 sono le campagne che destinano i fondi a progetti realizzati in Lombardia, la regione che registra il maggior numero di contagi.
La maggior parte dei beneficiari di queste campagne monitorate sono enti ospedalieri/sanitari (62,28%), nel 9,62%di casi altre istituzioni e nel 8,58% enti non profit. Si rileva però anche un dato che mostra alcuni dei limiti e delle insidie della raccolta fondi online, quello che riguarda la poca chiarezza della devoluzione dei fondi che investe il 19,53% dei casi, per un valore di quasi ottocentomila euro.
Oltre alle raccolte monitorate da Behonest navigando sul web se ne trovano altre migliaia, attivate su diverse piattaforme o sui social networks, confermando la generosità e l’impegno delle persone anche in questo difficile frangente. A volte però, l’inesperienza e la poca informazione sulle dinamiche di raccolta fondi possono rendere vani gli sforzi di tanta dedizione. Vi è quindi il rischio concreto che alcune donazioni non riescano a raggiungere il beneficiario finale e, a causa di problemi di accreditamento o riscossione, i fondi debbano essere restituiti ai donatori. Per cercare di rendere più sicure le raccolte ed evitare maldestre improvvisazioni, Jobs4good, il motore di ricerca di lavoro nel Terzo Settore, ha lanciato una campagna di reclutamento di cinque fundraiser che, costituendo un team di esperti, possano mettere a disposizione gratuitamente le proprie competenze agli enti ospedalieri, con il patrocinio dell’Assif (Associazione Italiana Fundraiser), allo scopo di creare o gestire al meglio le campagne di raccolta fondi online.
Questi dati mostrano come gli italiani, seppur chiusi in casa, non vogliono isolarsi, ma rimanere uniti e combattere insieme per raggiungere cosi importanti obiettivi.
Ricordiamo che la UILDM LAZIO onlus è ancora aperta e anche se ha ridotto le sue attività, prova a dare risposte nonostante l’emergenza stando vicino come possibile alle persone con malattie neuromuscolari che in questo momento hanno bisogno di sostegno e aiuto.
Con una donazione si possono sostenere le attività che la Uildm Lazio Onlus svolge da più di 50 anni in favore delle persone con disabilità.
Le aziende e le persone possono sostenere la UILDM LAZIO onlus in uno dei seguenti modi:
IN POSTA
Versamento su conto corrente postale n. 37289006
IBAN: IT02M0760103200000037289006
intestato a UILDM Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare
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IN BANCA
Versamento tramite bonifico bancario intestato a Sezione Laziale della UILDM presso:
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Articolo di Massimo Guitarrini