Disponibili gratuitamente a Roma gli orti facilmente gestibili da persone con disabilità motoria e visiva
In via Armando Brasini, 139, nel quartiere romano di Casal Brunori, ci troviamo davanti ad un grande orto autogestito, che da oggi permetterà anche a chi ha difficoltà deambulatorie o visive, di partecipare alle sue attività.
Sono passati quindici anni da quando il progetto dell’orto di quartiere a Casal Brunori prese vita grazie a Sergio Albani, che seppe carpire il potenziale di quell’area verde. Il Parco Ort9, nato nel 2006, è da sempre considerato dai suoi frequentatori e soci una piccola oasi di pace, dove coltivare e successivamente portarsi a casa i frutti del proprio lavoro. È nel 2017 che l’orto di quartiere ha passato la sua gestione all’associazione Vivere in… Onlus. L’associazione culturale cerca da anni di migliorare la qualità della vita con interventi potenziativi diretti ai quartieri di una città grande come Roma, in cui impegnarsi insieme. Adesso l’orto è pronto per implementare i suoi servizi ed a rendersi sempre più inclusivo grazie ad alcune novità, fra cui la più importante: gli “Orti Sospesi”.
L’ultimo progetto accolto con grande interesse è proprio quello degli orti (letteralmente) rialzati, presentato al fondo “Otto per Mille” alla Chiesa Valdese ed approvato nell’ottobre del 2020. L’idea dietro all’Orto Inclusivo è proprio quella di permettere alle persone con difficoltà motoria di poter coltivare un proprio orto e di poterne essere gratificati come qualunque altro abitante del quartiere membro dell’Ort9 di Casal Brunori.
Il progetto non verrà realizzato solo con i membri dell’associazione. Sarà fondamentale l’aiuto di comunità organizzate del IX Municipio, parrocchie, associazioni e cooperative che si occupano dell’integrazione di persone con disabilità fisiche e/o mentali, oltre alle scuole di ogni ordine e grado, essendo l’orto integrato al progetto scuola-lavoro.
Al momento si sta costruendo una zona dedicata ad una coltivazione adatta a tutti: dalla realizzazione di un percorso olfattivo in cui entrare in contatto con la natura in modo nuovo ed inebriante alla cartellonistica in Braille, soluzioni per le persone ipovedenti che vogliono coltivare un proprio pezzo di terra. Fino all’abbattimento delle barriere architettoniche, la creazione di percorsi percorribili e l’assegnazione di tre orti rialzati per le persone in sedia a ruote. Degli speciali orti, cioè, adatti ad essere coltivati da persone con mobilità ridotta, proprio perché sono ad altezza delle mani e raggiungibili in ogni punto, grazie ad una conca al loro interno dove posizionarsi. Questi “giardini a portata di mano” della azienda TERRAform sono in commercio dal 2010 ed utilizzati già da alcuni centri specifici per persone con difficoltà motoria, inoltre sono innovativi anche perché il loro montaggio è veloce e non richiede particolare preparazione di bonifica.
Il modello dell’orto sospeso è apprezzato ed adottato sempre più in ambito europeo; l’ortoterapia è riconosciuta come un processo di cura, rilassamento ed anche come lotta alla disabilità, all’esclusione e alla segregazione, di cui le persone con disabilità sono spesso vittime. Il presidente dell’associazione Vivere in… Onlus, Filippo Cioffi, si dice fiero dei risultati che si stanno raggiungendo, nonostante le piccole difficoltà che comporta realizzare un progetto simile. Lo scopo difatti è quello di creare un luogo in cui chiunque possa sentirsi accettato e condividere non solo la possibilità di coltivare con impegno il cibo che poi mangerà, ma anche quello di creare uno spazio – come una grande piazza all’interno dell’Ort9 – in cui godersi serenamente la natura, sperando di unire sotto il sole della periferia romana persone di ogni tipo, genere ed età. Una “visione d’insieme, un’inclusione a tutto tondo”, come l’ha definita Cioffi. Infatti, è proprio l’unione e l’aggregazione sociale uno dei valori fondanti dell’organizzazione, che desidera che i quartieri, soprattutto i più difficili, formino persone collaborative e capaci di sostenersi a vicenda.
Attualmente le graduatorie per l’assegnazione degli orti sospesi sono ancora aperte (qui il bando per chi vuol presentare domanda) ed in attesa di ricevere nuovi coltivatori. Noi ci auguriamo davvero che questo spazio possa crescere e permettere a chiunque di condividere questa rilassante passione.
(Angelica Giordano)