In occasione della Giornata Internazionale delle persone con disabilità, ci pare opportuno fare una valutazione del livello di implementazione italiana di alcuni dei diritti fondamentali sanciti dalla Convenzione Onu sui Diritti delle Persone con Disabilità, adottata dall’Assemblea Generale, nel 2006 e ratificata dall’Itala nel 2009.
In Italia, oggi, secondo i dati ufficiali, ci sono circa 13 milioni di persone con disabilità, di questi, 3 milioni sono con elevata necessità di sostegno. Molte di queste persone hanno difficoltà ad esercitare il diritto all’inclusione lavorativa, espresso nell’art. 27 della CRPD. Nonostante l’esistenza, nel nostro ordinamento, di tutele ed incentivi previsti dalla L. 68 del 1999, solo il 32.5% delle persone con disabilità riescono ad accedere ad un impiego. In particolare, le donne con disabilità faticano di più nel trovare lavoro. Infatti, esse costituiscono il 70% della quota di persone con disabilità inattive nel mercato del lavoro. Nelle sue Raccomandazioni allo Stato italiano del 2016, il Comitato ONU, organo che si occupa di valutare l’attuazione della CRPD, ha indicato al nostro legislatore di intervenire per assicurare alle persone con disabilità il diritto alla capacità d’agire( art.12 CRPD), eliminando i meccanismi di sostituzione nella formulazione delle decisioni (amministrazione di sostegno, interdizione e inabilitazione) in favore della creazione di sistemi reali di sostegno e supporto nella presa della decisione, grazie ai quali le persone con disabilità possano autodeterminarsi ed essere ascoltati nelle loro volontà, dai rispettivi rappresentanti. Solo adesso, si sta cominciando a procedere in questa direzione con l’analisi di dedicate proposte di legge. L’articolo 24 della CRPD afferma il diritto all’educazione inclusiva. L’ Italia negli anni 70 ha abolito le scuole speciali, e ha istituito la figura dell’insegnate di sostegno e una serie di supporti all’istruzione degli studenti con disabilità. Ciò nonostante, la nostra scuola è tutto fuorché inclusiva. Gli alunni con disabilità non ricevono la continuità didattica necessaria e si trovano senza assistenza e sostegno, spesso, per gran parte dell’anno scolastico. I dati, non a caso, parlano chiaro: solo il 35% degli studenti con disabilità ottiene un diploma di maturità.
Speriamo che il 3 dicembre, oltre che essere una giornata dedicata alle persone con disabilità, serva per ricordarne i diritti, perchè solo così ci può essere una vera inclusione!
(Articolo di Elisa Marino)