Il Decreto-Legge 17 marzo 2020, n. 18 prevede agevolazioni e supporto alle persone con disabilità e alle loro famiglie per far fronte all’attuale stato di emergenza
Dopo il decreto #IoRestoaCasa del 9 marzo sulle nuove misure per il contenimento e il contrasto del diffondersi della malattia covid-19 sull’intero territorio nazionale, che ha chiesto a tutti gli italiani di restare nelle proprie abitazioni e di muoversi solo per ragioni di necessità mediche, di lavoro e di sussistenza, viene emanato il 17 marzo il decreto Cura Italia, che prevede anche delle misure specifiche che riguardano le persone con disabilità.
Occorre tener conto che tale decreto è stato emanato per far fronte ad un’emergenza che sta stravolgendo le nostre già precarie strutture economiche, sanitarie e di welfare. Come tutte le misure di urgenza su ampia scala non è perfetto e sicuramente taglia fuori categorie e esigenze particolari. Passata questa fase di crisi, occorrerà ripensare con determinazione tutta l’agenda politica del nostro paese e ridefinire le priorità mettendo al centro i bisogni di chi oggi, in questa emergenza, paga il prezzo più alto.
Nel DPCM Cura Italia sono previste delle misure dedicate, attraverso uno sforzo anche economico, che tentano di andare incontro alle esigenze delle persone con disabilità e alle loro famiglie, che in questo momento si trovano in difficoltà a causa dell’emergenza covid-19.
Vediamone alcune.
Congedo covid-19
Si tratta di un congedo straordinario di massimo quindici giorni complessivi fruibili, in modalità alternativa, da uno solo dei genitori per nucleo familiare, per periodi che decorrono dal 5 marzo al 3 aprile. Viene riconosciutà un’indennità del 50% della retribuzione e la contribuzione figurativa per chi ha figli fino a dodici anni di età. Mentre i genitori con figli da dodici a sedici anni possono assentarsi dal lavoro per il medesimo periodo (quindici giorni) senza alcuna indennità e senza copertura figurativa. Queste disposizioni si applicano anche per i figli adottivi e nei casi di affidamento e collocamento temporaneo di minori. Per i genitori di figli con disabilità non ci sono i limiti di età dei figli per poter usufruire dell’indennità del 50% della retribuzione, purché siano iscritti a scuole di ogni ordine grado o ospitati in centri diurni a carattere assistenziale.
Tali misure sono rivolte alle famiglie che hanno entrambi i genitori che lavorano e che, a causa della chiusura delle scuole, hanno un problema di gestione dei figli; infatti tali congedi non sono fruibili se uno dei due genitori è disoccupato o non lavoratore.
Estensione permessi ex l. 104/92 covid-19
Su questo dispositivo c’è un po’ di confusione tra Inps e Ministero del Lavoro. Infatti sono previsti dall’articolo 23 del decreto Cura Italia l’aumento dei permessi lavorativi già previsti nella legge 104/1992, articolo 33 comma 3: avranno a disposizione dodici giorni in più retribuiti da usare nei mesi di marzo e aprile 2020. Qui l’Inps sostiene che tali permessi riguardano solamente i lavoratori che devo assistere famigliari con disabilità grave e non riguardano invece i lavoratori disabili che usufruiscono della legge 104, art.33 comma 6. Al contempo il Ministro del Lavoro e della Politiche Sociali sul proprio sito governativo afferma che tali permessi sono fruibili anche da parte dei lavoratori disabili. Si aspettano chiarimenti in merito.
Voucher baby-sitter
È una misura alternativa ai congedi parentali, rivolta sia ai lavoratori dipendenti, sia a quelli autonomi e ai professionisti, che potranno usufruire di un bonus per l’acquisto di servizi di baby sitting per un massimo di 600 euro.
Voucher baby-sitter speciali
Sono rivolte ai lavoratori che sono in prima linea contro il coronavirus, ossia chi appartiene alle forze di polizia, al personale medico, agli infermieri e agli operatori socio-sanitari. Per queste categorie di lavoratori, il voucher salirà a 1.000 euro.
Chiusura delle strutture diurne
Per prevenire la diffusione del coronavirus, si chiudono in tutta Italia fino al ritorno della normalità i “Centri semiresidenziali, a carattere socio-assistenziale, socio-educativo, polifunzionale, socio-occupazionale, sanitario e socio-sanitario per persone con disabilità”. I Servizi Territoriali possono attivare, d’accordo con gli enti che nelle loro strutture possono rispettare le misure di sicurezza per il contenimento del nuovo coronavirus, delle azioni su misura per le persone disabili che abbiano necessità di un supporto sanitario.
Qualora un genitore convivente con un figlio con diabilità debba assentarsi dal lavoro a seguito della chiusura del centro diurno e può dimostrare l’impossibilità di accudimento, tale assenza non può essere considerata “giusta casua” di licenziamento.
Prestazioni individuali domiciliari
Il Decreto Cura Italia, tenuto conto delle disposizioni di sicurezza e di protezione civile, invita le amministrazioni a favorire le prestazioni individuali e domiciliari, o a distanza senza però creare aggregazione, usando gli stessi operatori e fondi destinati a queste finalità.
Articolo di Massimo Guitarrini