Al centro del dibattito politico e associativo da molti mesi, oggetto di critiche da una parte e di elogi dall’altra, il Disegno di Legge sul cosiddetto “Dopo di Noi” è stato approvato dal Senato. Sono stati 181 i voti a favore, 20 i no e 12 gli astenuti. Il provvedimento, essendo stato modificato a palazzo Madama, tornerà alla Camera per l’approvazione definitiva.
Tema del Ddl è l’assistenza in favore delle persone con disabilità grave prive del sostegno familiare. Dietro alle parole “Dopo di Noi”, infatti, si celano le preoccupazioni di migliaia di famiglie che hanno al proprio interno una persona non autosufficiente e che si chiedono chi si prenderà cura del proprio caro quando non saranno più in grado di farlo loro. Non si era mai legiferato su questo tema, perciò l’approvazione del Ddl è senz’altro un evento importante, che va a colmare una grande lacuna, ciononostante non mancano le perplessità da parte dei caregiver (le persone, in primis familiari, che si prendono cura dei soggetti con disabilità) e delle associazioni del Terzo Settore, che ritengono si potesse fare di più.
D’altro canto, già nei mesi passati le critiche verso alcuni punti della proposta di Legge erano accese. Uno di questi era l’istituzione del Trust, ovvero l’istituto giuridico che garantisce una protezione legale tramite un rapporto fiduciario tra chi dispone di un bene e lo affida a un soggetto che deve amministrarlo in suo nome. Il timore era che lo Stato e le Assicurazioni si sarebbero appropriati con facilità delle abitazioni delle persone con disabilità rimaste sole. Nella versione appena approvata dal Senato, la Legge prevede che al Trust vengano affiancati altri negozi giuridici come i contratti fiduciari, includendo anche le associazioni e le fondazioni benefiche.
Altro punto aspramente criticato e successivamente modificato, era l’articolo 4 della Legge, che prevedeva “interventi per la permanenza temporanea in una soluzione abitativa extrafamiliare per far fronte ad eventuali situazioni di emergenza”: sostanzialmente il ricovero forzato di molte persone con disabilità grave, costrette così ad abbandonare la propria casa. Nel testo definitivo ora si legge: “realizzare, ove necessario, in via residuale, e nel superiore interesse delle persone con disabilità grave, interventi per la permanenza temporanea in una soluzione abitativa extrafamigliare per far fronte ad eventuali situazioni di emergenza, nel rispetto della volontà delle persone con disabilità grave, ove possibile, dei loro genitori o di chi ne tutela gli interessi”, il che rende questa eventualità un atto estremo, a cui ricorrere solo in casi particolari.
Sicuramente il dibattito non si spegnerà e il futuro porterà modifiche e miglioramenti ad una Legge che, nel bene o nel male, segna un passo importante nella giurisprudenza italiana.
Articolo di Manuel Tartaglia