Siamo in un giardino pubblico ad Istambul, in Turchia. Una donna spinge una sedia a ruote dove siede un ragazzo con un cappellino celeste e una disabilità che rende i suoi movimenti lenti e impacciati. Le persone che affollano il parco reagiscono in maniera altrettanto impacciata al loro ingresso: c’è chi si gira dall’altra parte, chi finge di distogliere lo sguardo e poi scruta di sottecchi, e c’è chi si sofferma a osservare il ragazzo con compassione. A guardar bene, nel giardino sono presenti altri giovani disabili, tutti oggetto dello stesso atteggiamento da parte delle persone normodotate che, con un certo imbarazzo, condividono quello spazio vitale con loro. Ad un certo punto vengono consegnate a queste persone delle lettere: il mittente è la mamma del ragazzo col cappellino celeste. Questo è il testo della missiva:
“Ciao, ti mando questa lettera sperando nella tua comprensione. Sento ancora il tuo sguardo triste su di me, anche se ormai ci sono abituata e non posso fartene una colpa, ma ti chiedo un favore, di metterti nei miei panni solo un momento. Quando la gente vede mio figlio per strada, di solito cambia direzione o lo guarda da lontano, con compassione. Si chiama Tufan, ha quattordici anni e oggi è venuto al parco coi suoi amici di Eçadem. A lui piacciono le altre persone e sono sicura che, se tu lo conoscessi, lui ti piacerebbe. Tufan non vuole sentirsi diverso e sarebbe felice se tu gli sorridessi quando lo incroci, perché nessuno gli sorride. Eppure basterebbe così poco per cambiare il nostro mondo, solo un piccolo sorriso”.
Varie sono le reazioni dei destinatari della lettera: stupore, senso di colpa, commozione e infine il sorriso. Uomini, donne, ragazzi sorridono a Tufan e ai suoi amici. Li salutano, finalmente liberi dall’imbarazzo e ricevono in cambio una gran risata da parte del giovane in carrozzina. Chiude il filmato lo slogan “Un sorriso è sufficiente per cambiare il mondo”.
Nessuna delle persone ritratte in questo video sta recitando. Si tratta di una candid camera alla base dello spot dell’associazione turca Eçadem, che si occupa dell’assistenza ai bambini con disabilità. Lo scopo dello spot è duplice: da un lato, sostenere le attività di Eçadem; dall’altro, sensibilizzare in merito all’integrazione delle persone con disabilità. Entrambi gli scopi sono stati raggiunti, con un aumento del 150% dei volontari iscritti all’associazione e del 1600% delle visite sul loro sito web nei primi giorni della campagna.
Il successo dell’iniziativa è del Casta Diva Group, agenzia di comunicazione che ha ricevuto per questa iniziativa il primo premio nelle categorie “Comunicazione sui sociale media” e “Evento” agli Nc Awards. Si tratta della conferma della professionalità e della sensibilità di questo gruppo creativo, che già l’anno precedente si era distinto per un altro spot a carattere sociale, dove si pubblicizzava un servizio di call center in Turchia per persone non udenti (ne parlammo qui).
Questo è lo spot dell’associazione Eçadem:
Articolo di Manuel Tartaglia