La storia di Silvia Stoyanova, una fan milanese di Taylor Swift, evidenzia l’inaccessibilità nei luoghi che molte persone con disabilità ancora devono affrontare per seguire degli eventi in strutture pubbliche
È il 17 agosto quando Silvia Stoyanova, un’entusiasta fan di Taylor Swift, residente a Milano, decide di condividere sugli ormai nuovi mezzi di denuncia (i social network e in questo caso le piattaforme Tik Tok e Change.org) l’esperienza frustrante che ha vissuto, che l’ha portata a dover rinunciare al concerto della sua cantante preferita. Infatti, nonostante l’acquisto di un biglietto per spettatori disabili in platea vip, le possibilità della struttura di ospitare sedie a ruote sono molto limitate. Problema comune, che molte persone non deambulanti affrontano quotidianamente. Ma a stupire è forse il luogo in cui si terrà il concerto; non una piccola struttura di paese, bensì lo stadio più grande e forse più importante d’Italia: San Siro, a Milano. Con la capacità di ospitare 75.925 spettatori, l’indignazione sulla mancanza di spazio adibito per qualche fan non deambulante è prevedibile.
Nonostante i progressi nell’ambito dell’accessibilità, molte persone affrontano ancora ostacoli insormontabili per partecipare a eventi che per molti sono una fonte di gioia e svago. Nel caso di Silvia, i posti riservati alle persone con disabilità erano già esauriti, l’acquisto del biglietto Vip non è bastato: l’agenzia ha comunque negato l’accesso a causa della sua carrozzina.
La sua reazione però non è stata quella di rassegnazione, bensì di azione. Silvia ha lanciato una petizione online per chiedere l’installazione di una pedana aggiuntiva allo stadio di San Siro, affinché le persone con disabilità possano partecipare senza impedimenti. L’ampio sostegno raccolto dalla petizione – siamo ora a più di 34mila firme in pochissimi giorni e all’attenzione di figure di spicco dell’ambito sociale – dimostra quanto sia urgente e molto richiesto affrontare la questione dell’accessibilità e dell’inclusione nelle strutture pubbliche, grazie anche al suo racconto: “Una volta chiuse le vendite, l’agenzia ha iniziato a occuparsi anche di noi (persone con disabilità NdR), mandando a destra e a sinistra mail in cui decideva chi fare entrare e chi no. Il criterio con cui sono state prese tali decisioni non è mai stato reso noto o scritto nero su bianco sul sito degli organizzatori. Purtroppo, essendo un evento privato, questa agenzia può gestire le cose come più le pare e piace. Io rientro tra le persone che sono state escluse dall’evento. Allora ho chiamato l’agenzia comunicando loro che mi sono comprata un biglietto Vip zona prato fronte palco (area accessibile con la sedia a rotelle) e la loro risposta è stata: ‘in ogni caso, seduta sulla sedia a rotelle, non puoi partecipare pure avendo quel biglietto’, lasciando intendere che se io fossi in grado di alzarmi e camminare non ci sarebbe alcun problema”.
“Mi rendo conto che sia impossibile far entrare tutti i disabili che hanno inviato la loro richiesta”, spiega Silvia nella descrizione della petizione, considerando le limitazioni di sicurezza. Tuttavia, l’installazione di spazi aggiuntivi, anche se limitati, potrebbe garantire l’accesso a un maggior numero di persone con disabilità.
La notizia ha raggiunto addirittura la ministra per le Disabilità, Alessandra Locatelli, che ha promesso: “A settembre istituirò, presso il ministero della disabilità, un tavolo di lavoro per un confronto serio e approfondito con tutti i principali soggetti coinvolti e interessati al tema”.
In attesa che le istituzioni ti intervengano garantendo a tutte e tutti la partecipazione alle attività pubbliche, possiamo partecipare alla petizione di Silvia Stoyanova a questo indirizzo: https://www.change.org/p/anche-i-disabili-italiani-hanno-diritto-a-partecipare-al-concerto-di-taylor-swift
(Angelica Irene Giordano)