È in fase di discussione una mozione per rendere obbligatoria l’adesione di tutti i comuni alla Piattaforma Cude. Un passo avanti verso una mobilità sempre più accessibile per le persone con disabilità
Nella giornata odierna, l’Assemblea del Senato discuterà l’eventuale approvazione della mozione sull’operatività della Piattaforma unica nazionale informatica dei contrassegni (il cosiddetto Cude). Tale mozione, presentata il 28 febbraio 2023 dai senatori Guidi, Malan, Speranzon, Salemmi, Zedda, Iannone e Versace, se approvata, impegnerà il Governo “a superare la fase sperimentale della Piattaforma, rendendo obbligatoria l’adesione alla stessa da parte di tutti i Comuni italiani che abbiano zone a traffico limitato e delle Città Metropolitane, e a garantire un cronoprogramma attuativo che permetta l’operatività su scala nazionale della Piattaforma in tempi certi”.
Il testo, essendo stato scritto agli inizi del 2023, stabilisce la deadline per prevedere normativamente il suddetto obbligo al 31 dicembre 2023, ma essendo la mozione discussa oggi, è ovvio che tale scadenza sarà modificata.
La piattaforma è una banca dati nazionale il cui scopo è facilitare la mobilità delle persone con disabilità, titolari del Contrassegno auto rilasciato da uno dei Comuni che vi hanno aderito.
Infatti, una volta che la propria città ha aderito, il possessore del Contrassegno può fare richiesta di iscrizione alla Piattaforma, compilando un apposito modulo e indicando due targhe auto da abbinare al contrassegno. Una volta inseriti tutti i dati, egli riceverà dal proprio Comune un codice alfanumerico con il quale potrà autonomamente accedere alla Piattaforma Cude. Gli utenti registrati potranno circolare liberamente nelle Zone a Traffico Limitato presenti in un Comune diverso da quello che ha rilasciato il Contrassegno, senza dover più comunicare al Comune di passaggio il proprio ingresso.
La Piattaforma CUDE, o Registro Pubblico Cude, è operativa dal 2022, anno in cui si è svolta la fase sperimentale della stessa. Al momento, per le Città, l’adesione al Registro è facoltativa, così come per i cittadini. Nonostante si sia dimostrato un valido facilitatore della libertà di movimento delle persone con disabilità e nonostante le sollecitudini del mondo associativo, solo 24 città hanno deciso di aderire. Da tempo, le associazioni e i cittadini con disabilità chiedono che la suddetta piattaforma venga resa obbligatoria per ognuno dei 7.901 Comuni italiani. Speriamo che questa mozione parlamentare, che è un atto di indirizzo politico, raggiunga il suo scopo e che non passino altri due anni dalla sua stesura prima che venga implementata. Soprattutto in vista dell’attuazione della Direttiva UE sul Cude, che il nostro Paese deve attuare entro giugno 2028.
(Elisa Marino)