Roma brucia e la responsabilità non è solo del caldo estivo che si è abbattuto sulla Capitale. Infatti, contrariamente alla consuetudine, si consiglia di uscire e passare le giornate all’aria aperta sfidando il sol leone di questi giorni. Soprattutto se “Roma Brucia”, oltre ad essere uno status, può trasformarsi nell’opportunità di ascoltare buona musica nel panorama di Villa Ada. Stiamo parlando del primo festival delle band romane. Una due giorni di esibizioni, che ha visto alternarsi i nomi più celebri della musica capitolina: dagli Assalti Frontali al Muro del Canto, passando per Quarto Blocco e Truceklan.
Nella seconda giornata della manifestazione, domenica 12 luglio, sul terreno del secondo parco pubblico di Roma (in ordine di grandezza, dopo Villa Doria Pamphilj) le voci della Suburra non sono state le uniche protagoniste. Infatti, c’è stato spazio anche per poter godere appieno dell’arte culinaria, Chef Rubio ha animato il pomeriggio domenicale con un cooking show. Uno spettacolo di cucina all’aperto che aveva il fine di ricordare la romanità e la tradizione, attraverso la realizzazione di una ricetta. Il capocuoco, molto apprezzato e conosciuto nella Capitale, ha scelto di cucinare il maiale nero casertano arrostito, accompagnato e guarnito con peperoni arrostiti e patate fritte tagliate a fiammifero. Il tutto completato con della panna acida, mista a coriandolo e mentuccia. La scelta del piatto non è casuale, a sottolinearlo è proprio lo Chef romano ai nostri microfoni:
Ho cercato di riassumere tutto ciò che di romano, soprattutto antico romano, potessi mettere in un piatto visto che il tema della manifestazione è appunto ‘Roma Brucia’. Ho voluto ricordare l’incendio di Roma del 64 d.c. che distrusse Colle Oppio, Circo Massimo e Palatino interamente. La materia prima è un maiale nero casertano, che era uno dei cibi preferiti nell’antica Roma, e simbolicamente rispecchia anche i maiali che ci sono nella nostra società che fanno sì che Roma sia bella e maledetta. Gli ingredienti: il peperone ricorda le fiamme che hanno distrutto Roma, i bastoncini a fiammifero delle patate dovrebbero ricordare le assi della Roma del 64 d.c., che era caratterizzata da molto legno in quelle che erano le costruzioni dell’epoca. Invece la panna simboleggia un idrante che spegne le fiamme, in segno di ripartenza anche dopo un momento negativo. Attraverso la mia cucina ho voluto riassumere un periodo storico, cercando di far capire che, oggi come allora, Roma è fatta di persone che si battono per le cose giuste ma al tempo stesso troviamo sempre coloro che – di contro – non fanno niente affinché certe cose cambino. Si può dir qualcosa anche attraverso un piatto, in maniera velata; chi vuol capire, capisca”.
Lo show culinario, inoltre, disponeva di un’interprete LIS (Lingua Italiana dei Segni) che ha spiegato la ricetta anche alle persone sorde. Gabriele Rubini ci parla anche di questo: “Secondo me è stato un esperimento riuscitissimo, lo abbiamo proposto pubblicamente qui per la prima volta. Con Debora ci conosciamo da un po’, è una persona squisita. Sembra persino udente per come si rapporta con le persone, ha una fortissima autoironia e soprattutto ha un carattere forte che le permette di andare oltre i propri limiti. Abbiamo già provato a spiegare altre ricette in video, ma era una cosa più strutturata, farlo all’aperto è stato molto più istintivo e divertente anche per chi non conosce la LIS”. In chiusura, lo Chef ha ringraziato “Il Muro del Canto”, gruppo romano che lo ha accompagnato durante la realizzazione culinaria con stornelli romani di ogni tipo. La band ha eseguito persino “Sette vizi Capitale”, singolo realizzato insieme a Tommaso Zanello (Piotta), che ha raggiunto gli amici facendo una sorpresa a tutto il pubblico di Villa Ada. Il pomeriggio si è concluso in allegria, un giusto assaggio (termine opportuno, dato il contesto) al trionfo serale che ha infiammato a dovere i tantissimi fan. Roma brucia, scaldando il cuore della gente a colpi di musica, risate e buona cucina.