È ancora in gravi condizioni il giovane precipitato dalla finestra nel corso di una perquisizione delle forze dell’ordine a Roma. Ma la procura non avrebbe emesso alcun mandato
Sono di queste ore gli sviluppi che hanno apportato delle novità al caso di Hasib Omerovic, ragazzo sordo, precipitato dalla finestra di casa sua dopo l’intervento in casa della polizia del commissariato di Primavalle, quartiere romano. Ma la procura di Roma non aveva richiesto nessun mandato. Ora la famiglia pretende giustizia.
L’avvenimento. Primavalle, Roma. È il 25 luglio quando dei poliziotti entrano in casa di Hasib Omerovic, per controllare dei documenti. Lui, ragazzo trentaseienne sordo dalla nascita e di etnia rom, viveva con la famiglia, composta dai genitori e tre fratelli. In quel momento Hasib era in casa insieme alla sorella disabile, quando i poliziotti entrano per dei controlli. Poco dopo la presunta caduta dalla finestra – posta ad otto metri di altezza – e la conseguente corsa in ospedale. Quella mattina è stata l’ultima volta in cui il ragazzo è stato visto in salute, perché i genitori, allertati dalla situazione, non hanno più trovato il loro figlio in casa, ma all’ospedale Gemelli di Roma, in gravi condizioni.
La conferenza stampa. Hasib oggi è in coma da quasi due mesi e con una dinamica dell’accaduto ancora poco limpida. La famiglia in questo periodo ha presentato un esposto, grazie anche alla testimonianza della sorella che era lì presente quando il fratello è “caduto” dalla finestra. Lunedi 12 settembre è il giorno in cui si è organizzata una conferenza stampa alla Camera dei deputati. Lì presenti, il deputato Riccardo Magi che ha presentato una interrogazione parlamentare, Carlo Stasolla, portavoce dell’“Associazione 21 luglio” e ovviamente la madre del ragazzo, Fatima Sejdovic, insieme agli avvocati della famiglia. Durante la conferenza si è provato ad avanzare qualche ipotesi sul possibile motivo per cui la situazione ha avuto risvolti così drammatici. Qualcuno nel quartiere si era lamentato con un post su Facebook del comportamento del ragazzo, a quanto pare molesto verso alcune ragazze del quartiere. Post successivamente cancellato, ci fanno sapere dalla conferenza. Ma anche la pista sul razzismo non è da escludere.
“La famiglia di Hasib ha deciso di rendere pubblica questa vicenda, nella speranza in cui l’attenzione pubblica aiuti a sapere la verità”. La famiglia, per la paura, non torna in quella casa popolare da più di cinquanta giorni.
A che punto siamo. La vicenda sta in queste ore prendendo forme sempre più inquietanti, con l’aggiunta di nuovi dettagli e supposizioni. Nuovi aggiornamenti sulle testimonianze dei poliziotti presenti quel giorno, arriveranno prossimamente. Tornano alla memoria i nomi di Pinelli e Cucchi. Ilaria Cucchi invoca chiarezza sul caso. Le dinamiche, in effetti, potrebbero ricordare quello che è successo al fratello.
(Angelica Irene Giordano)