È l’invito di Cittadinanzattiva, che con un questionario vuole raccogliere vissuti ed esigenze di chi presta cura ad un proprio familiare non autosufficiente
“Caregiver” è un termine anglosassone, ormai entrato nell’uso comune, con cui si indica chi si prende cura di un proprio familiare gravemente malato, non autosufficiente o con disabilità. Cittadinanzattiva è da tempo attenta al riconoscimento di questa figura, che ama definire con le parole di di Rosalynn Carter con Susan K. Golant Rosalynn:
Ci sono quattro tipi di persone nel mondo: quelli che sono stati caregiver, quelli che attualmente sono caregiver, coloro che saranno caregiver e coloro che avranno bisogno di caregiver (da Aiutarsi ad aiutare gli altri: un libro per Caregivers, Carter Institute for Caregiving)”.
Attualmente com’è inquadrata questa figura nella normativa italiana?
“In Italia i caregiver sono un vero e proprio ‘esercito’ d’invisibili, oltre 8,5 milioni – ci spiega Luana Scialanca, ufficio comunicazione di Cittadinanzattiva -. Spesso si tratta di persone a loro volta anziane, ma non sempre: sono più di 390mila i giovani caregiver tra i quindici e i ventiquattro anni: ragazzi che si prendono cura regolarmente di un familiare, dedicando tempo, energie, equilibrio e benessere alla famiglia.
A cinque anni dal riconoscimento della figura del caregiver in una Legge regionale (Emilia-Romagna, 2014) e a due dall’istituzione del fondo ad essi dedicato, l’atteso Disegno di Legge n. 1461 – purtroppo al momento fermo al Senato – ha formulato una ‘prima fase di normazione, finalizzata al riconoscimento e alla tutela del lavoro svolto dal caregiver familiare’, riconoscendogli un valore sociale ed economico per il Paese”.
Quali criticità avete riscontrato rispetto alla Legge sul Caregiver e che soluzioni proponete per migliorarla?
“Come Cittadinanzattiva, con il nostro CnAMC (Coordinamento nazionale Associazioni Malati Cronici), siamo intervenuti a marzo 2020 attraverso l’invio di osservazioni specifiche alla XI Commissione del Senato.
In particolare, la Legge secondo noi dovrebbe prevedere:
- interventi “personalizzati” e modulati nel tempo, sul bisogno della persona e del caregiver e sul percorso di cura condiviso che coinvolgano non solo le risorse istituzionali ma anche il ‘volontariato’ e il ‘welfare di comunità’;
- interventi che identifichino il caregiver come titolare del progetto di vita con la conseguente condivisione di ‘scelte informate’ sul percorso di cura;
- formazione e orientamento del caregiver sui diritti, i servizi accessibili, le competenze operative e relazionali;
- semplificazione del percorso di riconoscimento della qualifica di caregiver familiare;
- sostegno psicologico per l’orientamento anche attraverso gruppi di sostegno o di auto mutuo aiuto;
- affiancamento del caregiver con operatori con competenze specifiche e tecniche;
- sostegno delle giovani generazioni di caregiver, in particolare per salvaguardarne il diritto allo studio e l’inclusione sociale;
- riconoscimento del tempo di cura in ambito lavorativo e di incentivazione fiscale per le imprese;
- estensione dei contributi figurativi per tutto il periodo di assistenza e non limitato ai soli tre anni;
- riconoscimento del caregiver ai fini dell’inserimento nella categoria dei lavori usuranti.
Il documento completo con le associazioni che hanno contribuito alla sua stesura è possibile visionarlo sul sito di Cittadinanzattiva.it“.
In questi giorni state diffondendo un sondaggio rivolto ai caregiver familiari. Come verranno utilizzati i dati raccolti?
“I risultati ci permetteranno di conoscere quali sono le difficoltà che incontrano quotidianamente nell’assistenza e cura e quali sono le principali esigenze alle quali vorrebbero che le istituzioni dessero una risposta. Inoltre, nel questionario cercheremo di intercettare i reali bisogni dei caregiver, per costruire poi dei percorsi formativi in grado di rispondere a queste esigenze.
Facendo squadra e coinvolgendo altre associazioni territoriali di caregiver, vorremo costruire una rete o meglio, diventare un punto di riferimento per tutte queste persone”.
L’indagine è ancora attiva fino al 15 maggio 2021.
Per compilare il questionario: https://tinyurl.com/hb9nhh8s
Per leggere alcune delle storie pervenute e la campagna sul 5xmille dedicato ai caregiver: https://sostieni.cittadinanzattiva.it/storie-di-caregiver.html
(Manuel Tartaglia)