Pazienti con disabilità in tempo di COVID-19: la Legge regolamenta l’ingresso degli assistenti, ma non mancano le ambiguità
L’esperienza della pandemia desta ancora molte paure, preoccupazioni e suscita domande come, ad esempio: che cosa succede quando una persona con disabilità è costretta al ricovero ospedaliero e ha bisogno dell’assistenza continua del proprio caregiver per tutto il periodo della degenza, accanto alle cure fornite in ospedale?
La risposta arriva col DPCM del 2 marzo 2021, che per la prima volta riconosce al caregiver la possibilità di prestare assistenza in ospedale alla persona con disabilità – purché grave e accertata ai sensi della Legge 104 – anche a quasi un anno di distanza.
Gli ospedali hanno recepito il decreto ammettendo la presenza di un solo caregiver accanto alla persona con disabilità, nei pronto soccorso, dove l’assistente è obbligato a sottoporsi al test antigenico (tampone rapido) come il paziente.
Ma nei reparti ospedalieri – dove il caregiver, prima del ricovero del paziente con disabilità, viene sottoposto sia al test antigenico sia al tampone molecolare per poter accedere al reparto – la faccenda si è complicata perché il comma 5 dell’articolo 11 del decreto, parlando di “accompagnatori” e non di “assistenti” o “caregiver”, di fatto ne limita la presenza nel tempo: gli stessi sanitari avvertono che la procedura d’ammissione del caregiver non sia uguale per tutti, che cambi per ogni ospedale, provincia o regione, che non tutte le strutture ammettano l’accompagnatore accanto al ricoverato con disabilità per tutta la durata del ricovero, che ciò è possibile o necessario in casi del tutto eccezionali (solo se il paziente ha gravi disabilità cognitive e non solo motorie che gli impediscano di esprimersi, di autodeterminarsi o di rispondere alle domande del personale sanitario), ma sempre in base all’organizzazione degli spazi e alla discrezionalità del primario e del direttore sanitario.
Da tempo, le associazioni per la tutela dei diritti delle persone con disabilità e dei malati di Alzheimer chiedono di convertire l’articolo 11, comma 5 in un decreto legge che non crei limiti temporali alla presenza dei caregiver accanto alle persone con disabilità ricoverate negli ospedali, nonché l’istituzione di un Codice Blu 118 che consenta ai caregiver di salire sulle ambulanze con le persone con disabilità cognitive, ma la risposta del Governo si fa attendere.
(Giuseppina Brandonisio)