Superata la soglia dei due milioni di contagi, l’Italia si prepara alla vaccinazione di massa contro il nuovo coronavirus. Tra le cosiddette “categorie a rischio” non si fa, però, espressa menzione delle persone con disabilità. Inoltre l’opinione pubblica è divisa: vaccino sì o no?
Un aspetto importante del programma di vaccinazione della popolazione è rappresentato dalle priorità, ovvero da quali saranno le “categorie a rischio” che saranno per prime sottoposte al trattamento. È certo che personale sanitario, forze dell’ordine ed anziani, ospiti delle residenze sanitarie assistenziali, avranno precedenza. Non si fa, però, esplicitamente riferimento alle persone con disabilità.
A lanciare l’allarme è Roberto Speziale, presidente Anffas Onlus (Associazione Nazionale Famiglie di Persone con Disabilità Intellettiva e/o Relazionale): “Sin da subito, come movimento delle persone con disabilità e loro familiari abbiamo segnalato il fatto che, tra le categorie a rischio da inserire quale priorità della campagna vaccinale, non venivano citate espressamente le persone con disabilità e che questa ‘dimenticanza’ avrebbe poi potuto comportare che le stesse persone con disabilità non avessero accesso, appunto, alla primissima tornata vaccinale. Ma, nonostante i nostri ripetuti e pressanti appelli, a distanza di settimane assistiamo ad un ‘assordante silenzio’, sia da parte del ministro Speranza che del commissario Arcuri, ma anche da parte di coloro che questi provvedimenti avevano suffragato dal punto di vista tecnico-scientifico” (qui l’appello integrale di Speziale).
Intanto le prime 9.750 dosi di vaccino anti COVID-19, sviluppato da BioNTech e Pfizer ed autorizzato pochi giorni fa dall’Aifa (Agenzia Italiana del Farmaco), stanno giungendo nel nostro Paese, ma la popolazione è ancora “spaccata” sulla sicurezza e sulla validità di questo prodotto e quindi anche sulla volontà di vaccinarsi o meno.
Come nel 1956 Elvis Presley si vaccinò in diretta TV contro la poliomielite, anche molti vip di casa nostra si rendono disponibili a fare da testimonial per il V-Day (il 27 dicembre, giorno in cui è previsto l’inizio delle vaccinazioni anti-coronavirus): da Maria De Filippi (“È fondamentale vaccinarsi”) a Vladimir Luxuria (“Spero in un futuro in cui saremmo tutti inoculati e questa volta non senza la ‘o’”); da Lino Banfi (“Certo che sono favorevole al vaccino contro il COVID. Non solo: lo farei in diretta assieme a mia figlia Rosanna (attrice anch’essa, ndr) e ai miei nipoti, in modo da coinvolgere tutte le generazioni. In generale, sono favorevole ai vaccini: sono trent’anni che io e mia moglie facciamo quello contro l’influenza”) a Renzo Arbore (“Sono pronto a fare il vaccino personalmente e anche a fare da testimonial in diretta video. È una cosa importantissima. È una conquista della scienza. Sto leggendo tutto. Bisogna farlo e bisogna convincere anche i no vax a farlo. Cercherò anche di fare qualche sorpresa su questo tema sul mio canale”).
Non mancano, però, i contrari come, ad esempio, Heather Parisi: “A Hong Kong sarà disponibile forse a gennaio e forse verrà data la possibilità di scegliere quale vaccino – scrive su Instagram -. Io sono per la libertà vaccinale (cosiddetto consenso informato) che è un diritto riconosciuto in tutto il mondo dalla Dichiarazione di Helsinki, dalla Dichiarazione dell’Unesco, dalla Dichiarazione di Norimberga; io e la mia famiglia NON faremo il vaccino perchè è fuor di dubbio che si tratta di un vaccino sperimentale di cui non si ha avuto modo di vedere gli effetti nel breve, nel medio e nel lungo periodo”. O chi si astiene come Al Bano: “Se gli esperti della sanità dicono che il vaccino è una cosa importante e sicura e che non ha effetti collaterali, bisogna farlo. Non posso dimenticare quando alle prime elementari eravamo tutti in fila per farlo, pronti con il braccio scoperto. Era il vaccino contro la poliomielite. Se serve, quindi, bisogna farlo, ma se è un vaccino esperimento, lo facciamo fare a chi fa gli esperimenti”. Il cantante, però, non farebbe da testimonial: “Non sono il personaggio adatto. Mi occupo di musica, di vino e non di medicina e farei ridere i polli (…). Io una responsabilità del genere non sento di prendermela”.
Al netto delle considerazioni personali è doveroso ricordare che il vaccino, la cui assunzione è, ad oggi, facoltativa, è fortemente consigliato dal governo attraverso il sito internet del Ministero della Salute, dove sono elencate le domande poste più frequentemente dai cittadini e le relative risposte degli esperti al fianco del governo.
(Giuseppe Franchina)