Il 7 febbraio si celebra la Giornata Nazionale contro il Bullismo e il Cyberbullismo, fenomeni che non accennano a diminuire
In quest’ultimo anno, si è diffusa quella che viene definita la “politica dell’odio”. Un’emanazione di questo sentimento a cui siamo esposti, è il bullismo, che ha spesso come contesto le scuole ma non solo.
Le caratteristiche di questo fenomeno sono piuttosto variabili, ma, di solito, i “bersagli” sono studenti che, per diversi motivi, hanno difficoltà ad integrarsi con il resto della comunità scolastica. Obiettivi, ad esempio, tipici di un atto di bullismo, sono giovani in sovrappeso, così come quelli molto gracili; spiccatamente studiosi o che si emarginano volontariamente o per oggettive difficoltà relazionali. Un’altra categoria oggetto di comportamenti vessatori sono le persone con disabilità sia fisiche, mentali, che sensoriali. I “bulli”, al contrario, sono solitamente elementi ben integrati nel gruppo studentesco ed agiscono, spesso spalleggiati da “complici” ben selezionati, per aumentare la loro popolarità.
La cronaca ci riporta troppo spesso notizie che raccontano atti di prevaricazione a danni di coetanei: hanno colpito l’opinione pubblica i fatti di Perugia, dove, a dicembre, gli inquirenti hanno indagato, ed infine messo agli arresti, due minorenni, autori di gravi atti di bullismo a carico di un proprio coetaneo.
Conseguente evoluzione tecnologica di questo periodo storico interamente centrato sui social network, è il cybebullismo. Il fenomeno, che ha come caratteristiche persecutorie le stesse della sua controparte reale, si concretizza con il continuo accanimento verbale verso soggetti che, anche in questo caso, vengono ritenuti incapaci di difendersi o che, in alcuni casi, sono personaggi molto conosciuti al grande pubblico. In questo caso i bulli si chiamano “haters” (tradotto letteralmente dall’inglese: coloro che odiano) e riversano i loro insulti sui propri obiettivi sfruttando tutte le possibilità date dai social media.
Il fenomeno ha assunto connotazioni preoccupanti: più del 50% degli adolescenti riferisce di essere rimasto vittima, nei precedenti dodici mesi, di un qualche episodio offensivo, non rispettoso e/o violento. Questo è quanto emerge da una rilevazione effettuata dall’Istat sui fenomeni del bullismo e del cyberbullismo.
Questi dati hanno indotto, lo scorso 29 gennaio, l’Aula della Camera a dare il via libera alle norme in materia di prevenzione e contrasto del fenomeno del bullismo e di misure rieducative dei minori rimandando al Senato la definitiva approvazione.
Grande importanza ricopre anche la Giornata Nazionale contro il bullismo e il cyberbullismo, fissata il 7 febbraio di ogni anno e nata nel 2017, che mira alla sensibilizzare su un tema molto delicato che, se sottovalutato, può portare gravi conseguenze, immediate ed a luogo termine, a coloro che sono vittime di questi atteggiamenti violenti.
(Giuseppe Franchina)