Qualche mese fa lo abbiamo conosciuto per Sono sordo mica scemo, il brano che denuncia una discriminazione sociale molto forte nei confronti – appunto – delle persone sorde. In questi ultimi giorni, Brazzo – ricordiamolo, rapper sordo – è tornato alle cronache musicali con un nuovo pezzo. Stavolta, l’artista ha deciso di misurarsi in una dimensione decisamente più pop e dance, mostrando anche netti miglioramenti nel suo lavoro: Il ritmo dell’estate è il suo secondo singolo, e adesso ci si aspetta una sua prima consacrazione, magari con la pubblicazione di un album. Per ora, Francesco Brizio si gode il successo delle sue due opere, che richiamano fortemente alla necessità di riconoscere la LIS in Italia, soprattutto a livello legislativo. Noi di FinestrAperta abbiamo di nuovo intervistato il talento di Taranto, trapiantato a Milano.
Bentornato Brazzo. Posso constatare che sei migliorato ancora di più nella tecnica e nel senso del ritmo. Complimenti.
«Grazie, per me è un piacere essere intervistato ancora».
Veniamo al tuo nuovo singolo, Il ritmo dell’estate. Il titolo è abbastanza eloquente: come mai hai deciso di scrivere e interpretare questo pezzo?
«Ho voluto lanciare un pezzo estivo, mi diverte l’idea di farvi ballare in un modo diverso dal solito con la lingua dei segni. Anche noi sordi abbiamo bisogno di un tormentone in lingua dei segni, spero possa esserlo la mia canzone».
Con Il ritmo dell’estate, il tuo rap strizza l’occhio alla musica pop e dance. Come mai questa scelta stilistica? Lo ritieni un esperimento riuscito?
«Ho cambiato un po’ il mio stile, ho voluto creare qualcosa che potesse rimanere in testa. Questo pezzo è più orecchiabile e spero stimoli maggiore curiosità verso la lingua dei segni. Per me non è stato facile lavorare con una musica così ritmata, spero di aver centrato l’obiettivo».
Secondo me, nella scrittura di un pezzo, è molto importante la libertà artistica, e il rap dimostra ampiamente questo concetto. Ma è mai capitato in questi tuoi primi mesi di carriera di autocensurarti?
«Per il momento non mi è mai capitato. I miei testi nascono spontaneamente dalle mie emozioni, e così come le sento dentro li scrivo sul foglio di carta e poi diventano canzoni. Il mio primo pezzo Sono sordo mica scemo era di denuncia e rispecchiava il mio disagio sociale. Questa seconda canzone, Il ritmo dell’estate, esprime la mia voglia di divertimento e spensieratezza».
Ricordiamolo: uno dei tuoi obiettivi è promuovere l’importanza della LIS, grazie appunto ai tuoi brani. Hai ricevuto qualche riscontro in merito?
«Io sono semplicemente un megafono, un amplificatore, in Italia le leggi seguono percorsi complicatissimi, ma credo che far conoscere il mio mondo a più persone possibili, possa tenere alta l’attenzione e aiutare questo processo. Invece è successa una cosa che non mi aspettavo, il mio primo singolo, è stato portato in molte scuole, dalle assistenti alla comunicazione, e mi dicono che il mio esempio è positivo, ha stimolato tanti bambini a non farsi fermare dalle difficoltà, e non mi riferisco solo ai sordi».
È proprio notizia degli ultimi giorni che il riconoscimento della LIS è passata a proposta di legge in Senato. Tu stesso hai promosso una petizione online di ITALIALOVELIS in merito. Sei speranzoso per il futuro?
«Si! Spero che un domani approvino la lingua dei segni, portando così numerosi cambiamenti dal punto di vista sociale e culturale per noi sordi. Fin da subito ho supportato e ho promosso la petizione di ITALIALOVELIS, perché credo molto nell’importanza del riconoscimento della lingua dei segni».
Torniamo alla musica. Tempo fa, ci avevi annunciato che stavi pensando alla creazione di un album cantato e segnato. Come sta procedendo la realizzazione di questo progetto?
«Ora mi godo le vacanze e il relax, da settembre in poi inizierò a lavorare all’album e a lanciare nuove canzoni».
Da Sono sordo mica scemo a Il ritmo dell’estate: cos’è cambiato in Brazzo?
«Ognuno dei due pezzi porta con se parti diverse del mio carattere, ma sono sempre la stessa persona, la gente mi riconosce come Francesco Brizio. Cantare richiede tempo, impegno, sacrificio e tenacia senza mai mollare».
Aggiornamento: per Sono sordo mica scemo sono circa 18 mila e 300 visualizzazioni. Numeri molto alti. Possiamo decretare il successo del tuo primo singolo?
«Il successo del primo singolo ha stupito anche me. Credo che il merito del suo successo risieda nell’essere una novità e nel trattare aspetti di rilevanza sociale».
E ora il futuro. Penserai a promuovere il tuo nuovo pezzo o sei già tornato a scrivere?
«Promuoverò Il ritmo dell’estate e da settembre tornerò a scrivere altri nuovi pezzi».