Buffo, tozzo e con grandi orecchie, l’asino è considerato da secoli sinonimo di stupidità e semplicità, nonostante abbia avuto un ruolo fondamentale nella storia evolutiva dell’uomo
È stato protagonista amato e temuto di antichi miti, di storie e racconti di diverse religioni e di autori passati e moderni, da Esopo, passando per Collodi sino al Ciuchino/Donkey coprotagonista di Shrek. L’asino, per le sue caratteristiche fisiche e non, ha dato vita a molti modi di dire popolari come “orecchie d’asino” a indicare l’ignoranza; “fare l’asino” quando ci si ostina a sproposito; “lavare la testa all’asino”, ovvero fare una cosa inutile come cercare di correggere una persona testarda. “Ciuccio”, nel gergo popolare indica l’asino, in senso dispregiativo, con il significato di ignorante.
Raffigurato in alcuni affreschi egizi, la sua addomesticazione risale al 4.000 a.C., quando era utilizzato soprattutto come animale da soma e per il trasporto, ma anche per il suo latte e la carne.
Un animale forte e resistente, che per le sue doti ha affiancato l’uomo per secoli, lavorando al suo fianco con generosità e ubbidienza. Ingiustamente bistrattato e sempre in perenne confronto con il suo parente più prossimo, il cavallo, simbolo di bellezza e regalità come racconta Esopo nella favola Il Cavallo e l’Asino. L’asino è un animale testardo e riflessivo e queste caratteristiche gli hanno fatto guadagnare un’ingiusta fama di poca intelligenza.
Fortunatamente però negli ultimi decenni l’asino ha intrapreso un percorso di “elevazione”, cambiando il suo ruolo nella società e acquistando una nuova funzione sociale.
Empatico, affettuoso e dal temperamento docile, grazie alla sua versatilità e al suo buon carattere, si è dimostrato adatto a nuovi impieghi, meno gravosi e più inclini alle relazioni e alle attività ludico ricreative. Sempre meno sfruttato per lavori di fatica, questo animale ha avuto la sua rivincita, mostrandosi un perfetto compagno per percorsi di educazione e riabilitazione per l’Onoterapia e la Pet Therapy.
Per capire meglio come funziona e quali benefici porta l’Onoterapia, abbiamo chiesto maggiori informazioni a Rossella Cimmino, responsabile dell’associazione a.s.d. Raglio Ranch Team, con sede a Formello, alle porte di Roma, che promuove l’impiego di asini come animali d’affezione e da compagnia in attività assistite, ludico-ricreative ed escursionistiche.
Cos’è l’Onoterapia e di cosa si occupa la vostra Associazione?
“L’associazione a.s.d. Raglio Ranch Team è un Centro di addestramento di asini con la doma dolce, un particolare metodo di addestramento dove si instaura un rapporto di fiducia con l’animale e lo si mette nelle migliori condizioni per apprendere (l’asino non deve aver paura di noi o degli strumenti di lavoro che usiamo). Questo particolare addestramento non usa coercizioni, così da non creare traumi all’animale e lo rende sempre disponibile a fare ciò che gli viene richiesto. L’Associazione collabora sul territorio nazionale con enti pubblici e privati, strutture sanitarie e propone progetti per istituti scolastici, attività di avvicinamento e giochi con asini improntate al rispetto dell’animale e riscoperta del territorio a passo lento con trekking someggiati.
L’associazione si occupa di IAA (Interventi Assistiti con Animali) avvalendosi di un’equipe multidisciplinare come previsto da linee guida nazionali a seconda dell’intervento richiesto:
- Attività Assistite con Animali (AAA): interventi di tipo ludico-ricreativo, con generale finalità di migliorare la qualità della vita delle persone coinvolte;
- Educazione Assistite con Animali (EAA): interventi finalizzati alla valenza didattica-educativa dell’interazione con gli animali negli istituti scolastici di ogni ordine e grado;
- Terapie Assistite con Animali (TAA): interventi finalizzati al miglioramento di alterazioni di disturbi fisici, della sfera emotiva e cognitiva, conseguenza di determinate patologie e malesseri emozionali e psicologici.
Le tre diverse tipologie d’intervento prevedono diverse figure professionali coinvolte, regolarmente iscritte negli albi di appartenenza (Medico veterinario, coadiutore dell’animale, educatore/psicologo). Gli animali coinvolti nei progetti dell’Associazione sono principalmente asini, ma vi sono anche cani, conigli, porcellini d’india regolarmente abilitati e idonei da un punto di vista sanitario”.
Perché l’asino?
“Gli interventi assistiti con l’ausilio degli asini risultano particolarmente adatti a sollecitare sentimenti ed emozioni positivi, ma soprattutto a stimolare quella componente relazionale che si stabilisce tra la persona e l’animale. A differenza del cavallo, l’asino non viene “cavalcato”, ma nel contatto con questo animale viene stimolata la relazione: sopra di esso si sperimenta la fiducia, il lasciarsi andare, l’accettazione. L’asino aspetta, cammina accanto e se lo si monta è per avere un contatto pieno con l’animale che permette di abbracciarlo da sopra e sentire il suo respiro”.
Qual è dunque la finalità di un intervento con gli asini?
“La finalità principale dell’intervento è proporre un’attività che produca benessere nel senso più ampio del termine e faciliti i rapporti con gli altri e un corretto rapporto con l’animale; inoltre favorire un atteggiamento responsabile verso l’ambiente, l’acquisizione di semplici nozioni etologiche, una corretta interazione con gli animali e sviluppare lo spirito di osservazione e conoscenza degli ambienti naturali”.
Articolo di Massimo Guitarrini