Un progetto di pallacanestro integrato rivolto alle persone con disturbo dello spettro autistico dai 14 fino ai 25 anni di età
Basket4All è nato dalla mente e dall’iniziativa di Alberto Aureli, che si è basato sulla sua esperienza personale di giocatore di pallacanestro e di padre di un ragazzo con disturbo dello spettro autistico, per dare vita a questo progetto di attività di basket che sta crescendo e che si è realizzato all’interno del Progetto Filippide per l’autismo e le malattie rare. L’associazione sportiva aderisce allo “United Nation Department of Global Communication”, è benemerita dal Comitato Paralimpico ed affiliata alla Fisdir.
Basket4All è rivolto ai ragazzi con disabilità intellettive, in particolare con disturbo dello spettro autistico. Inizialmente destinato agli adolescenti, adesso sta aprendo le porte agli adulti fino ai 25 anni. “Questo perché si è visto che, una volta cresciuti, i ragazzi e le ragazze con disturbo dello spettro autistico hanno difficoltà a continuare gli studi e si ritrovano a casa, senza progetti o attività da svolgere. L’idea di ampliare la fascia di età dei destinatari del nostro progetto, parte proprio dalla volontà di non lasciarli chiusi in casa, ma di dar loro la possibilità di occupare il proprio tempo in modo positivo”, ci dice il dottor Aureli. Il suo progetto mira alla limitazione delle stereotipie, delle fobie, allo sviluppo delle capacità motorie, della socializzazione e del gioco di squadra.
I ragazzi e le ragazze che prendono parte agli allenamenti di basket, che si tengono una volta a settimana, sono seguiti da due allenatori di pallacanestro laureati in scienze motorie e con pregresse esperienze nel campo della disabilità, in collaborazione con una équipe multidisciplinare composta da un neuropsichiatra infantile, da un neuropsicomotricista, da una psicologa, da un logopedista e da una educatrice psicopedagogista. Ognuno di loro porta la sua specifica competenza nell’organizzazione e nella programmazione dei percorsi del gruppo. Tale team si riunisce periodicamente per valutare l’andamento e i progressi di ogni singolo ragazzo che partecipa. Ciascun giocatore viene allenato utilizzando un piano di esercizi personalizzato, basato sulle sue necessità; anche dal punto di vista comunicativo, in modo tale da rispondere alle sue esigenze sotto ogni punto di vista.
Gli allenamenti iniziano al grido collettivo di “viva il basket” e si sostanziano in attività singole, esercizi a specchio, esercizi di coppia e di gruppo. Naturalmente, la pallacanestro ha un ruolo centrale, quindi le attività rivolte alla squadra e al gioco sono una parte importante delle esercitazioni. Tra i diversi progressi che saltano all’occhio raggiunti dai ragazzi che vi prendono parte vi è quello del miglioramento delle loro capacità motorie. Il dottor Aureli ci racconta che molti ragazzi all’inizio non avevano proprio il focus visivo a livello frontale, per esempio non erano in grado di passare la palla, oppure non sapevano fare le capriole, mentre adesso riescono a compiere molti di questi movimenti. Attraverso gli allenamenti, quindi, si vogliono sviluppare la capacità di coordinamento e la capacità di attenzione. Inoltre, essi hanno un’azione di scarico della tensione che i ragazzi accumulano nella loro vita quotidiana. Per valutare i miglioramenti dei ragazzi vengono realizzate delle schede individuali, in cui vengono creati degli step con dei punti graduali in relazione ai singoli esercizi, per tenere traccia dei progressi del giocatore, che beneficia di un allenamento individualizzato.
La partecipazione dei ragazzi e delle ragazze a questo progetto ha portato dei vantaggi anche al di fuori dell’attività sportiva. Infatti, si è creato un rapporto di amicizia tra i genitori, ma soprattutto tra i componenti della squadra. In particolare, c’è un aneddoto che è rimasto impresso e che il dottor Aureli ha voluto raccontare: “Una delle ragazze della squadra, che usciva in genere esclusivamente con le sorelle, ha festeggiato il suo diciottesimo compleanno circondata dai membri della squadra”. Altro indizio del buon andamento del progetto è la quasi totale mancanza di assenze agli allenamenti e il rispetto dell’orario di inizio delle esercitazioni.
Per saperne di più su Basket4All, potete ascoltare il podcast dell’intervista ad Alberto Aureli avvenuta ai nostri microfoni durante una recente puntata de Il Granello di Sale.
(Articolo di Elisa Marino)