La testimonianza diretta di una partecipante con disabilità al progetto delle Ruote Danzanti
Si sente spesso dire che danzare è una passione, che occorre avere talento e che non tutti possono farlo. Molte persone, soprattutto anziane, sostengono di non riuscire più a ballare a causa dei loro problemi fisici, in particolare alle gambe, affermando che senza di queste è impossibile danzare. Per svolgere tale attività, occorre crederci, avere passione ed essere armati di tanta buona volontà e voglia di divertirsi. Nell’associazione “Volare Alto”, realtà di volontariato che si occupa di disabilità, è nato il gruppo delle “Ruote Danzanti”, la cui finalità è di far ballare con le carrozzine.
La presidente, fin da bambina, sognava di ballare nonostante la sedia a ruote, perciò, con entusiasmo, ne parlò con due amiche volontarie. Grazie a loro, anche questo suo sogno è diventato realtà. Non solo per lei, ma per tutti i ragazzi dell’associazione che desiderano svolgere questa attività. Per riuscire al meglio in questo intento, hanno frequentato un corso di danza in carrozzina, al fine di imparare i vari movimenti, le differenti modalità per danzare.
Le insegnanti Annamaria D’Auria ed Elena Bergagna, in poco tempo hanno creato delle bellissime coreografie su svariate musiche: dalla Tarantella al Waka-Waka, per non parlare del Tango e del Country.
Per ballare serve il prezioso aiuto dei volontari, con i quali sono nati bellissimi rapporti di amicizia. Grazie al loro contributo, si eseguono al meglio le coreografie e i partecipanti riescono a muoversi allegramente a suon di musica. Spesso ci si aiuta anche con un telo alzato verso l’alto, con un movimento coordinato chiamato “onde del cielo”, oppure con sonagli o con tamburi per la tarantella. Tra i “danzatori con le ruote” e i volontari si crea, in pochissimo tempo, una totale empatia. Ci si capisce al volo e si ha una completa intesa e fiducia.
Nel ballo le differenze tra braccia, gambe o ruote vengono annullate: si diventa un corpo unico e le une diventano il prolungamento delle altre. Il volontario più espansivo, quello che dà più spettacolo, fa fare delle piroette e delle capriole con la carrozzina, veramente incredibili. Se non fosse per la fiducia “cieca” che viene riposta in lui, sarebbe difficile lasciarsi trasportare, incuranti del “pericolo”. Per chi ha una disabilità visiva oltre che motoria, l’effetto diventa amplificato: sembra di essere in un mondo irreale, in un sogno nel quale si vola. Probabilmente, il fatto di non vedere rende più incosciente chi partecipa, non facendo comprendere i rischi che si potrebbero correre e divertendosi veramente tanto.
Le “Ruote Danzanti” si ritrovano ogni fine settimana per le prove e per trascorrere di nuovo del tempo in allegria. Anche i volontari si divertono e c’è una perfetta sintonia con i genitori e le maestre. Tutti felicissimi di fare un’attività insieme. Numerosi amici di questo gruppo, non possono comunicare con le parole, ma, grazie alle loro risate e sorrisi, la gioia traspare.
Ormai il gruppo ha acquisito una certa notorietà: si esibisce durante le feste patronali in Canavese, ad esempio a Nole, Cirié, Caselle o Balangero. Si cerca sempre di coinvolgere le persone presenti e di ballare tutti insieme, regalando al pubblico tante emozioni, suscitando spesso lacrime di commozione. Le “Ruote Danzanti” vanno anche a ballare in alcune case di cura, ed è per loro un vero piacere donare un sorriso agli anziani, che spesso vivono il dramma della solitudine. Lo spettacolo fà sì che loro trascorrano qualche ora spensierata danzando, facendo il trenino con le carrozzine.
Durante i mesi di chiusura per il COVID-19, il gruppo non ha rinunciato ad allenarsi. Semplicemente lo ha fatto online, dopodiché le Ruote Danzanti hanno ripreso ad incontrarsi in presenza. Ballare tutti insieme, scambiandosi sorrisi, gioie ed emozioni, sta assumendo un fascino particolare. Tutto ha un sapore nuovo, magico. Viva la danza in carrozzina!
(Angela Trevisan)