Il 12 ottobre piazza Umberto, a Bari, si trasformerà in uno spazio educativo e formativo sui temi dell’affettività e della sessualità, nel rispetto concreto dei principi di accessibilità universale
È in arrivo “Amami Giocando”, progetto ideato dalla start-up SexJujube, che da tempo si occupa di rendere l’educazione affettiva, sessuale e il piacere intimo accessibili e inclusivi a 360 gradi. L’evento è realizzato insieme a Zerobarriere, una cooperativa che incentra la sua attività sull’eliminazione delle barriere architettoniche e digitali, ma anche sulla realizzazione di luoghi ed eventi accessibili. Ci saranno giochi, talk e dibattiti e sarà un’occasione per discutere anche metodi educativi innovativi. Tra i relatori ci saranno la fisioterapista Nardi, lo psicologo Laforgia e la sessuologa Carrozza.
“Amami Giocando” è un percorso istruttivo che mira a rendere l’educazione sessuale e all’affettività inclusiva, accessibile, libera da tabù e aperta a tutti. Difatti, la porta in strada per raggiungere più gente possibile. Vuole consapevolizzare sulle questioni relazionali e intime, promuovendo il rispetto e l’accettazione dell’altro e di sé, in un contesto senza pregiudizi. È destinato a ragazze e ragazzi dai 12 anni in su, ai genitori, agli educatori e ai professionisti della salute. Si rivolge anche alle persone con disabilità e alla comunità LGBTQ+. Sia le prime che la seconda, faticano ad accedere a una educazione sessuale e affettiva che sia rispettosa dei loro desideri e necessità specifiche. “Amami Giocando” invece, parte dall’idea che l’educazione di questo tipo deve essere, per sua stessa natura e scopo, indirizzata a tutti e tenere in considerazione le varie identità e caratteristiche umane.
Ogni evento avrà come protagonista uno tra i seguenti cartoni: Nemo, Heidi o Lady Oscar, ciascuno dei quali rappresenta uno degli obiettivi educativi. Il 12 ottobre a Bari sarà la volta di Nemo che è espressione dell’importanza dell’inclusione, della comprensione reciproca e dell’affettività. Sempre all’interno della messa in atto del progetto, l’Università di Bari ospiterà la mostra “Sensuability”. Per sovvenzionare l’evento e le diverse attività è stata data vita a una raccolta fondi, qui il link.
(Elisa Marino)