Stato insulare dell’emisfero australe formato da due isole principali: Isola del Nord, Isola del Sud (in quest’ultima sono comprese numerose isole: Stewart, Chatham, Campbell, Kermadec e, tutte disabitate, Auckland, degli Antipodi, Tre Re, Snares, Solander e Bounty) e da numerose altre minori. Liberamente associate alla Nuova Zelanda sono, dal 1965, le Isole Cook e dipendenze e l’atollo di Niue, mentre annesso dal gennaio 1948 è il gruppo di isolotti madreporici di Tokelau (o isole dell’Unione). La Nuova Zelanda amministra anche la Dipendenza di Ross, nell’Antartide. Le coste più vicine, quelle australiane, distano oltre 1900 km e quelle sudamericane oltre 6400 km. Ciò dà chiaramente idea dell’isolamento geografico che distingue la Nuova Zelanda, lo Stato più lontano dall’Europa e ciononostante lungamente legato per sentimenti e tradizioni alla madrepatria, la Gran Bretagna, cui è stata attribuita un’ideale sovranità.
Ex colonia inglese, la Nuova Zelanda è infatti diventata nel 1907 Dominion, titolo attribuito a tutte le colonie a governo responsabile e nel 1931 stato indipendente nell’ambito del Commonwealth. Scoperta dal navigatore olandese Tasman (ed è appunto all’olandese regione Zelanda che il Paese si rifà nel nome), esplorata oltre 120 anni dopo dal famoso capitano Cook, inglese, la Nuova Zelanda è oggi popolata in gran parte da discendenti di europei, essenzialmente inglesi, che colonizzarono e popolarono il territorio a partire dalla metà del sec. XIX, emarginando totalmente i preesistenti abitatori, i polinesiani maori. Gli inglesi riuscirono così facilmente a imporre al Paese, oltre alla lingua e alla religione, le proprie consuetudini di vita, l’organizzazione economica e sociale, il sistema politico, la struttura urbana, la cultura in genere; vollero persino ricreare un ambiente naturale a immagine di quello della Gran Bretagna, cui in larga misura la Nuova Zelanda, in particolare l’Isola del Nord, assomiglia nei verdi paesaggi temperati. La colonizzazione non ha stravolto solo il paesaggio antropico ma anche quello faunistico: prima dell’arrivo dei britannici, infatti, il Paese sostanzialmente non conosceva mammiferi come ovini, bovini e suini, che oggi costituiscono invece l’ossatura del settore dell’allevamento. Solo nel 1997 il governo ha offerto al gruppo etnico dei maori un indennizzo dopo aver riconosciuto le violazioni del trattato di Waitangi tra il capitano inglese Hobson e 40 capi maori (1840), col quale la corona britannica aveva acquistato la sovranità sull’arcipelago.
“Ai Confini del Mondo”, questa settimana, arriva in Nuova Zelanda per cercare di capire come si sta su due ruote. Nel corso della puntata, cercheremo di capire le contromisure neozelandesi in fatto di accessibilità per persone con disabilità. Appuntamento in diretta, alle 15.30 – come ogni martedì – sul nostro sito.
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