Il nome «Romania» deriva dall’aggettivo latino Romanus, romano L’Impero romano identificava le zone conquistate, con la parola in lingua latina Romània.
Il nome «Romania» è usato ufficialmente per denominare le terre dell’attuale Stato solo dalla seconda metà del XIX secolo. Prima si parlava di Valacchia e Moldavia per denominare i principati a popolazione romena.
Laddove il nome «valacchi» deriva dai termini Vlah, Walsch ecc. utilizzati dalle popolazioni germaniche e slave per denominare tutte le genti europee di lingua latina, i valacchi chiamavano loro stessi «romani».
Il motivo per cui i romeni si identificano attraverso la parola latina “romanus” (română român/ e quindi român) comincia a essere menzionato a partire dal XVI secolo da alcuni autori, tra i quali alcuni umanisti italiani che ebbero modo di viaggiare in Transilvania, Moldavia e Valacchia. Il più antico documento scritto in lingua romena è una lettera del 1521 (conosciuta sotto il nome di “La Lettera di Neacsu da Câmpulung – Scrisoarea lui Neacșu din Câmpulung”) nella quale veniva annunciato al rappresentante locale di Brasov l’imminente attacco da parte dei Turchi. Lo stesso documento risulta il più antico attestante la denominazione di “Țara Românească-Terra Romena”.
Ancor oggi la pronuncia corretta della parola român è più vicina a quella di romano, che alla traduzione fonetica “romeno” (che nella lingua italiana convive con l’espressione “Rumeno”)
La denominazione Romània è inoltre oggi utilizzata per designare il territorio di diffusione di tutte le lingue romanze in Europa e altrove a seconda dei tempi.
Questa settimana “Ai Confini del Mondo” vi porterà in Romania. Serena Malta, Enrichetta Alimena e Joseph French vi aspettano, come ogni martedì, in diretta streaming sul nostro sito www.finestraperta.it a partire dalle 15.30.
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