Un ronzio nelle orecchie che può minare la qualità della vita di chi ne soffre: Michele Salvemini, in arte Caparezza, ha acceso i riflettori su una condizione poco conosciuta. Facciamo il punto della situazione.
“Fischia l’orecchio, infuria l’acufene | Nella testa vuvuzela mica l’ukulele | La mia resistenza è quella zulu, cede | Se arriva Larsen te lo devi tenere”. Larsen è la traccia numero 10 di Prisoner 709, il nuovo disco di Caparezza, nella quale il rapper di Molfetta ci racconta più da vicino l’acufene, una condizione che l’ha colpito nel 2015 e che l’ha tenuto per molto tempo lontano dalle scene artistiche. “È causato dall’abuso di volumi di ascolto troppo alti – ha dichiarato al Corriere.it -. Non esiste una cura e lo porterò con me per sempre. Sono andato in crisi: il mio corpo era la mia prigione”.
Prigione che, di fatto, è diventata il tema cardine della sua nuova opera, nella quale Michele Salvemini utilizza il termine “Larsen” (feedback acustico stridente che si innesca quando i suoni emessi da un altoparlante ritornano ad essere captati da un microfono) per spiegarne gli effetti. Scopriamo perciò nel dettaglio di cosa si tratta.
Ci sono diversi pareri riguardo alla definizione di acufene, in quanto alcuni esperti parlano specificatamente di malattia, altri invece di un disturbo uditivo costituito da rumori che possono essere percepiti in un orecchio, in entrambi o in testa. Si può manifestare con suoni costanti e intermittenti, di varia intensità, che possono sincronizzarsi con il battito cardiaco (in questo caso specifico, si parla di acufene pulsante). Generalmente, esistono due tipologie di acufene:
- Soggettiva, quando il rumore è percepito solamente dalla persona che ha questo disturbo. In questo caso, la condizione è anche detta “fantasma”;
- Oggettiva, quando viene percepita anche dalle persone esterne a chi ne soffre grazie a uno strumento che si poggia sull’orecchio, il fonendoscopio, poiché il rumore è generato da un movimento meccanico che può avvenire nella testa o nell’orecchio a livello muscolare o sanguigno.
Gli italiani che soffrono di acufene sono circa 3 milioni, di cui 600mila in condizioni gravi. Per il 5% delle persone colpite, l’acufene costituisce una vera e propria disabilità. E le cause della sua apparizione sono variegate:
- La presenza di malattie di vario tipo, come la Sindrome di Cogan, le malattie del collagene, le malattie autoimmuni, le malattie sistemiche, la presenza di tumori benigni del nervo acustico o encefalico, malattie che colpiscono il sistema nervoso centrale come il Parkinson e l’Alzheimer e le otiti medio acute di tipo cronico;
- La presenza di deficit uditivi, causati da età, ipoacusie improvvise, traumi, fattori genetici, esposizioni prolungate al rumore e assunzione di farmaci ototossici;
- Lo stress psicologico;
- I problemi circolari o meccanici, come malformazioni cardiache, disfunzioni nel sistema circolatorio o a livello articolare o muscolare.
Nonostante questo, però, ancora non è stata individuata una causa specifica per l’acufene, che sicuramente destabilizza la qualità della vita della persona che n’è affetta, come ha più volte testimoniato Caparezza, raccontando come la sua condizione lo abbia molto spesso privato di svariati momenti ludici. Inoltre, stiamo sempre parlando di un individuo che ha fatto della musica il proprio lavoro.
Ma quali sono i diritti delle persone con acufene? Sostanzialmente, ve ne sono due, come spiega Laleggepertutti.it: invalidità civile con percentuale del 2%, in quanto è tabellato come voce singola; prestazioni a carico dell’Inail, nei casi di malattia professionale e/o infortuni sul lavoro.
Come l’artrite psoriasica, anche l’acufene è divenuta oggetto di una petizione su Change.org diretta al Ministro della Salute Beatrice Lorenzin, lanciata da Enrico Francesco Di Girolamo nel giugno 2017 per richiederne il riconoscimento di piena invalidità civile. In aggiunta, nella primavera del 2018, arriveranno le linee guida europee per il trattamento dell’acufene.
“Il suono del silenzio a me manca | Più che a Simon e Garfunkel | Nel cervello c’è Tom Morello che mi manda feedback |Hai voluto il rock? Ora tienilo | Fino alla fine”, chiosa Caparezza nel suo pezzo. Per avere maggiori informazioni, potete leggere questo articolo del dott. Lucio Gammarota, il pezzo di Corriere.it e diversi approfondimenti sul tema da parte di Mypersonaltrainer.it.
Articolo di Angelo Andrea Vegliante