C’eravamo anche noi, anche se in maniera informale. Insieme al collega e amico Andrea Desideri, siamo andati al Concertone del Primo Maggio - da spettatori – ad ascoltare buona musica ed a passare una giornata all’insegna della solidarietà (lo slogan dell’evento era proprio La Solidarietà è la Differenza). Durante le nove ore di concerto però abbiamo anche studiato l’accessibilità del posto, le strutture, la scaletta musicale della giornata. Insomma, tanti elementi tali da poterne scrivere qualche riga. Gli argomenti sono tra i più disparati, quindi è bene suddividerli in maniera razionale, rispettando la brevitas richiesta nel mondo del web.
ACCESSIBILITA’. Ci preme sottolineare questo aspetto in quanto – come per ogni concerto – è cosa buona e giusta che esistano spazi accessibili per le persone con disabilità. Fortunatamente, a questo concerto l’accessibilità c’era, anche se non si può darle una valutazione eccellente. Come si era documentato in un recente articolo, gli organizzatori del Primo Maggio ci avevano detto che presto sarebbero state pubblicate notizie in merito all’accessibilità. Così infatti è stato. Sul sito del Primo Maggio, nella sezione Contatti, è apparsa questa scritta: “È prevista una pedana rialzata per l’accoglienza delle persone diversamente abili. Per accedere alla stessa recarsi ai varchi accesso backstage dal lato della Basilica di San Giovanni in Laterano“. E la pedana c’era.
Dopo aver parcheggiato sotto l’obelisco – la piazza della Basilica era riservata a persone con particolari necessità e all’entrata/uscita degli ospiti che sarebbero saliti sul palcoscenico del Primo Maggio – bisognava percorrere un piccolo pezzo di strada per arrivare a questa pedana rialzata che permetteva anche alle persone con disabilità di assistere al concerto. Diverse erano le note positive di questa costruzione. Prima di tutto, faceva da divisorio con la folla che era presente nella piazza: in questo modo, l’entrata e l’uscita per una persona con disabilità poteva avvenire con molta calma, senza la paura di dover lottare con la massa di persone accalcata, anche semplicemente per prendere un panino. Poi, la struttura permetteva – a chi ne avesse le facoltà fisiche – di reggersi alle sbarre e poter assistere anche al concerto in piedi, senza dover passare la giornata seduto sulla propria carrozzina. Inoltre, la postazione era adiacente al servizio sanitario predisposto dalla Croce Rossa Italiana: qualsiasi cosa fosse successa, il loro intervento sarebbe stato tempestivo.
Non sono mancate però note dolenti. La posizione della pedana era all’estrema sinistra del palco: questo cozzava con la struttura del palco stesso, che puntava più sulla profondità che sulla larghezza, e non permetteva la visione ottimale delle persone salite sul palcoscenico e relegavano ogni volta la vista al maxischermo. E’ un’inezia, ma già una persona con disabilità non ha la possibilità di godersi un concerto sotto il palco, perché non permettergli di vedere lo spettacolo in maniera ottimale? Inoltre per arrivare alla pedana bisognava fare un pezzo di strada lastricato di sampietrini, che per una carrozzina non è facile da percorrere. Ovviamente, questo non è colpa degli organizzatori del Primo Maggio, perché Roma è invasa dai sampietrini. Infine ci dispiace aver dovuto “pizzicare” alcune persone nell’area riservata agli invalidi, che di invalidità non ne avevano affatto: ne abbiamo notate tre. Per rispetto della privacy non abbiamo scattato fotografie o ripreso video, ma è sempre mortificante assistere a scene di questo tipo.
CONCERTO. Musica coinvolgente e briosa. Quella del 2015 è stata una kermesse musicale all’insegna dei diversi generi: Emis Killa, J-Ax, Lacuna Coil, PFM, James Senese sono solo alcuni nomi che hanno infuocato la giornata del Primo Maggio, contribuendo a creare una vera e propria playlist musicale composta da diverse sonorità. Grande spessore in questo concerto lo hanno avuto sicuramente J-Ax, Noemi, Alex Britti e i suoi famosi riff di chitarra, James Senese, Goran Bregovic (il quale ha anche esibito una rivisitazione canora di Bella Ciao), Nesli, i KuTso, Enrico Ruggeri e Irene Grandi, la quale ha eseguito una canzone in memoria di Pino Daniele. La risposta del pubblico è stata enorme, grande partecipazione e coinvolgimento che non ha mai perso euforia per tutta la durata dell’evento. Inoltre, non si sono registrati problemi di ordine pubblico o scontri tra i partecipanti e forze dell’ordine. Tutto è filato liscio con ordine e civiltà.
TWITTER. Nessuna risposta pervenuta alle nostre richieste inviate per mezzo e-mail, nei giorni precedenti, su accessibilità e possibilità di visitare il backstage. Al contrario, gli organizzatori sono stati piuttosto solerti nel rispondere attraverso Twitter, social network che si è mostrato ancora una volta impeccabile nel poter reperire informazioni. Dopo aver scoperto l’esistenza di una pedana per persone con disabilità, attraverso un semplice profilo personale, sono state ricevute informazioni sulla posizione della suddetta pedana e su come arrivarci.
Come potete leggere, le informazioni passate attraverso questo social network sono state limpide e chiare. Spesso però ci dimentichiamo che non tutti hanno un contatto su Twitter e quindi il rischio è che molte persone non possano ricavare informazioni in questo modo. In precedenza si era provato anche ad inviare una mail per chiedere informazioni, senza però successo.
Insomma, evento ben riuscito, ma bisogna lavorare meglio sulla comunicazione.