Nel capoluogo lombardo si è celebrata la prima edizione locale del Disability Pride, una variopinta festa all’insegna dell’inclusione
Domenica 3 luglio è avvenuta la prima edizione del Disability Pride Milano, organizzato dai Disabili Pirata di Abbatti le Barriere, una realtà nata qualche anno fa in Lombardia e composta da persone con disabilità, caregiver, simpatizzanti e sostenitori e anche Centri Sociali, che hanno portato musica, colori e la professionalità e presenza come nel caso di Cascina Torchiera o Spazio di Mutuo Soccorso. Assente la rappresentanza politica.
Subito dopo la celebre marcia dell’orgoglio LGBTQ+, arriva anche a Milano un’altra parata per dare voce alle minoranze e dire basta alle discriminazioni. È il Disability Pride, che promuove e afferma a gran voce un nuovo modo di vivere, pensare e valorizzare la disabilità: insieme a Palermo, Napoli e Roma (in cui arriverà nelle date 24-25 settembre), anche il capoluogo lombardo ha quest’anno la sua edizione. Non solo persone con disabilità e “carrozzati”, ma anche caregiver e semplici simpatizzanti: una camminata in gruppo che unisce tutti, a testa alta contro chi vuole nascondere le persone disabili e la disabilità, sotto lo slogan “Corpi differenti, menti divergenti, esistenze irriverenti“.
Il ritrovo per l’inizio della sfilata è avvenuto fuori dalla Stazione di Porta Garibaldi in piazza Freud, seguendo poi le seguenti strade, chiuse al traffico per tutta la giornata: corso Como, piazza XXV aprile, corso Garibaldi, largo la Foppa, via della Moscova, piazza Lega Lombarda, viale Elvezia, viale Malta, piazza Sempione con arrivo all’Arco della Pace, dove è stata finalmente inaugurata la Rampa della Pace.
Alla manifestazione molte realtà, associazioni, persone con un obiettivo comune: abbattere le barriere. Tra le tante ha anche aderito Non Una di Meno, nata a Roma dal confronto tra diverse realtà femminili e femministe che da diversi mesi stanno ragionando in merito ad alcune macro aree, il piano legislativo, i CAV e i percorsi di autonomia, l’educazione alle differenze, la libertà di scelta e l’IVG.
“Facciamo parte – spiegano gli organizzatori della manifestazione, prevista in conclusione ancora All’arco della pace – del Disability Pride Network, una rete a cui fanno riferimento diverse realtà e soggetti da tutta Italia. Insieme abbiamo scelto di non nascondere più le nostre protesi, i nostri ausili, come carrozzine, deambulatori e bastoni, e di mostrarle nelle strade delle nostre città, e lo faremo con i nostri assistenti, amici, per esprimere l’allegria e la gioia di vivere che ci caratterizza e prenderci un giorno di festa”. Un messaggio di speranza da condividere sempre orgogliosi di quel che si è, ricordando sempre che siamo tutti uguali e che i diritti sono imprescindibili per l’essere umano. Dovrebbe essere ovvio per tutti, ma purtroppo ancora non lo è.
(Lucia Artieri)