Siamo parte attiva di una modernità sempre connessa, composta da tweet e post, da schermi che illuminano le nostre serate e determinano il nostro comportamento in funzione di un’azione o – peggio ancora – di una relazione. Senza troppe frasi fatte, ogni giorno abbiamo di fronte a noi una moltitudine di oggetti elettronici, che alle volte sostituiscono i nostri piaceri quotidiani, primo su tutti il caro e vecchio buon libro.
Ovviamente, non è sempre così. Ad esempio, recenti ricerche hanno confermato che solo la metà della popolazione italiana è iscritta al più noto social network del mondo, Facebook. È innegabile però constatare come l’editoria del Bel Paese sia stata coinvolta in un cambiamento drastico quanto radicale e duplice: un’evoluzione, basata su una modernizzazione dell’editoria stessa, delle sue politiche di marketing e di comunicazione; un’involuzione, da un lato determinata, a livello tecnologico, dal passaggio all’ebook – il libro su schermo –, dall’altro dalla produzione di un trend negativo per il cartaceo, in anni recenti soggetto ad una crisi di vendite.
Nonostante questo mondo sempre più circondato da display e funzioni touch-screen, il libro continua ad avere un suo spazio di rilievo, non solo nei diversi ambiti della vita quotidiana, ma anche nell’ottenere peculiari e significative funzioni. L’importanza di questo protagonista – molto probabilmente immortale, ma non esente da turbamenti e crisi – è stata nettamente compresa dall’Associazione Culturale Clemente Riva, che da diversi anni organizza e promuove la Festa del Libro e della Lettura di Ostia (Roma), un momento di raccolta e di scambio culturale d’impronta sociale.
Nella pratica, questa iniziativa enfatizza prettamente il fenomeno del Libro Solidale, una tipologia di baratto piuttosto particolare: ad ogni edizione infatti, ogni persona può prendere le opere cartacee usate ed in buone condizioni esposte nei vari banchetti della festa, a fronte sia di un’offerta libera in denaro, sia portando con sé nuovi libri da donare. Dicasi solidale in quanto ogni anno le donazioni raccolte sono rivolte a determinate associazioni o progetti che operano in favore del territorio: ad esempio, nell’ultima edizione, la raccolta fondi è stata destinata a ANT Italia Onlus, Associazione che lavora per l’assistenza domiciliare gratuita ai malati di tumore.
Perché utilizzare proprio il libro come strumento di condivisione solidale? “La sua importanza ce l’ha sempre ricordata il Maestro, Umberto Eco” – spiega Gianni Maritati, presidente dell’Associazione, a FinestrAperta.it – “Il libro non potrà mai tramontare, perché il cartaceo obbliga ad una certa lentezza, si assimila con fatica, nel senso migliore del termine; mentre le nuove tecnologie sono improntante alla velocità, all’efficienza. Dunque se vogliamo imparare e comunicare con gli altri mondi, dobbiamo sempre tornare al libro di carta, perché è un incontro personale con un’altra cultura, un altro autore, un universo narrativo, saggistico e poetico. Senza nulla togliere alle recenti tecnologie” – continua Maritati – “noi ribadiamo con forza il messaggio che il libro cartaceo ha un ruolo centrale nella nostra civiltà, e questo lo scopriamo e lo riscopriamo non solo grazie agli adulti ed anziani che sono nati e cresciuti con essi, ma grazie anche alle nuove generazioni, i bambini ed i ragazzi innamorati di questo oggetto”.
La Festa del Libro e della Lettura è ormai divenuta un appuntamento fisso per i cittadini del litorale romano, e non solo. Molti partecipanti arrivano anche da zone limitrofe, come Ostia Antica, Dragona, Dragoncello e la più lontana Acilia. “Siamo sorpresi e molto contenti della risposta positiva data da questa affluenza costante e presente dei diversi partecipanti alla festa”.
Articolo di Angelo Andrea Vegliante