Alban Ajdini, un giovane di origine albanese e residente in Puglia, ha la passione per le invenzioni, alcune delle quali utilissime e in attesa di essere finanziate
“Non mi sono mai interessati gli attori o i personaggi dello show business, i miei esempi sono sempre stati i grandi inventori del passato”. È quello che ci racconta Alban Ajdini, quarantenne albanese di nascita e manduriano d’adozione, che da quando aveva sei anni vive in Italia. Nel 1991 arrivò a Brindisi, per poi trasferirsi un anno dopo a Manduria, in provincia di Taranto, dove tuttora vive.
Mai con le mani in mano, Alban è passato da un impiego all’altro, non riuscendo a trovare un’occupazione fissa e accontentandosi di lavorare in nero. “Da queste parti funziona così – ci spiega -, comunque a un certo punto ho iniziato a studiare e ho preso tutte le patenti possibili, così da cinque anni lavoro nel campo dei trasporti, anche se con contratti brevi da tre mesi, che vengono rinnovati di volta in volta. Per avere un’assunzione a tempo indeterminato devi litigare”. Nel frattempo si è creato un piano B, diventare istruttore in qualche scuola guida.
Ma è la passione di Alban Ajdini ad aver attirato la nostra attenzione, quella di creare invenzioni. “Mi sono interessato al mondo dei brevetti seguendo le storie dei grandi inventori, da Edison a Tesla”, dice, e così inizia a progettare idee che possano essere realizzate davvero e utili alla comunità, in particolare ai suoi concittadini, in prevalenza anziani. L’ultima che ha brevettato lo è senz’altro: un paio di scarpe che si possono allacciare e slacciare semplicemente con un dito. Il prototipo di Alban non teme confronti, esistono altre scarpe senza lacci o con qualche altro tipo di facilitazione, ma che richiedono l’utilizzo di entrambe le mani o comunque un certo sforzo da parte di chi le indossa. Questa invenzione, invece, richiede uno sforzo minimo, basta quello di un mignolo, e può essere utilizzata da persone con disabilità, anziani, bambini, genitori che hanno già una mano occupata mentre badano ai propri figli o chiunque altro. Si adatta a qualsiasi tipo di calzatura, da quelle da ginnastica a quelle da passeggio, dagli scarponi da lavoro agli scarpini da calcio.
Il Thomas Edison di Manduria è alla ricerca di qualcuno che creda nel suo progetto. “L’ho proposto a diverse ditte, ma non mi conoscono”, racconta, quindi ne approfittiamo per dare visibilità a questa invenzione che, siamo sicuri, renderebbe la vita più semplice a molti dei nostri lettori. Questi sono i suoi recapiti per chiunque fosse interessato a questa o alle altre sue invenzioni: telefono 377 5507499, e-mail alban.ajdini@libero.it.
Si ringrazia La voce di Manduria per averci messo in contatto con Alban Ajdini.
(Manuel Tartaglia)