Le donne con disabilità lottano in quanto donne e in quanto disabili. Uno squilibrio di potere che l’incontro online organizzato dalla Onlus Fish, vuole mettere in luce
A livello globale, nel corso della propria vita, “una donna su tre ha subito o subisce forme di violenza sessuale. Ciò colpisce anche le donne con disabilità, nei confronti delle quali è necessario offrire aiuto per riconoscere la violenza e gli abusi che sono spesso nascosti in ambito domestico e causano gravi conseguenze fisiche, economiche e psicologiche che impediscono la loro piena ed equa partecipazione alla società”. Sono queste le parole che Silvia Cutrera (vicepresidente della Federazione Italiana Superamento Handicap) ha scelto per spiegare a FinestrAperta.it l’evento organizzato dal Gruppo Donne della Fish, di cui è coordinatrice.
Il 25 novembre, dalle 10:00 alle 13:00, attraverso la piattaforma Zoom, l’evento si aprirà con i saluti del Ministro per le disabilità Alessandra Locatelli e dal Presidente Fish Vincenzo Falabella. La scelta della data non è casuale: il 25 novembre rappresenta il simbolo contro la violenza di genere dal 1981, dopo che tre attiviste politiche della Repubblica Domenicana, le sorelle Mirabal, si opposero alla dittatura del presidente Trujillo, trovando inevitabilmente la morte.
“Il gruppo donne della Fish, continua Cutrera, attraverso il coinvolgimento delle associazioni aderenti, vuole raccomandare che la prospettiva di genere sia adottata nello sviluppo di azioni e programmi relativi ai diritti delle persone con disabilità nei quali inserire esplicitamente i riferimenti al maggior rischio di subire violenza delle donne con disabilità, sollecitando nel contempo l’adozione di misure inclusive, mainstreaming, nell’ambito delle politiche e delle azioni governative a favore delle donne e delle persone con disabilità”.
Delle criticità sull’operato del Governo italiano in ambito di disabilità, erano già state sollevate dal Comitato Onu nell’osservazione avvenuta nel 2016: “Il Comitato raccomanda che la prospettiva di genere sia integrata nelle politiche per la disabilità e che la condizione di disabilità sia integrata nelle politiche di genere, entrambe in stretta consultazione con le donne e le ragazze con disabilità e con le loro organizzazioni rappresentative”, conclude Silvia Cutrera.
Soccorso, accesso alla giustizia e inclusione. E ancora le difficoltà di accedere alle cure psicologiche, all’educazione sessuale o la contraccezione forzata, utilizzata senza il consenso della persona. Queste le tematiche principali che verranno trattate durante il webinar-evento. Ricordiamo il link per partecipare, che è il seguente: https://us02web.zoom.us/j/89267314059#success
(Angelica Irene Giordano)