Sfatiamo un tabù: quello all’autoerotismo è un diritto di cui devono poter godere anche le persone con disabilità
La possibilità di masturbarsi è un diritto di tutti. Le attività di autoerotismo sono tasselli fondamentali per una vita sessuale soddisfacente e per il proprio benessere. È comprovato che grazie a questa attività le persone riescano ad entrare maggiormente in contatto con il proprio corpo e a capirlo meglio. Il piacere sessuale permette alle persone la enterocezione, ovvero “la capacità di capire ciò che succede all’interno del nostro corpo e di decifrare le sensazioni fisiche che percepiamo”. Dedicarci al nostro piacere ci aiuta a piacerci di più e a sentirci più sicuri e padroni di noi stessi. Ci aiuta a conoscerci meglio e a sentirci in contatto con il nostro corpo e con il nostro sentire. Ma non è tutto: secondo molti studi scientifici, le persone che raggiungono l’orgasmo, anche con l’aiuto di sex toys, hanno meno difficoltà ad addormentarsi grazie alle sostanze che il cervello rilascia nel momento del suo raggiungimento. Così come la più recente ricerca scientifica ha dimostrato che il cortisolo rilasciato dal cervello durante l’orgasmo è ottimo contro la depressione, tanto da spingere alcuni dei ricercatori ad affermare che un maggiore raggiungimento del piacere sessuale potrebbe aiutare a diminuire la prescrizione e l’utilizzo di anti depressivi. Altri si spingono fino a suggerire la prescrizione degli stessi sex toys abbinati ai farmaci. I vibratori, quindi, in quanto strumenti di piacere sono strumenti di benessere e di empowerment delle persone e perciò è fondamentale che siano accessibili.
Queste sono le ragioni che hanno spinto molti esperti del settore, società produttrici, designer specializzati e le stesse persone con disabilità, a progettare vibratori adatti anche a chi ha una possibilità di movimento molto limitata. I loro sforzi hanno portato alla nascita di sex toys che non richiedono l’utilizzo delle mani, come quello progettato da Andrew Gurza, o quello che per donare piacere deve essere solamente indossato su un dito della mano. Un’altra importante conquista del settore è anche quel vibratore che si può indossare sul mento, in modo tale che anche nel sesso col proprio partner non ci siano barriere. L’importanza del piacere fisico e sessuale, che sia ottenuto nel piacere della propria solitudine o dall’incontro con un’altra persona, nel determinare la qualità della vita delle persone ha spinto delle ragazze a creare Sex Jujuibe, un sexy shop che vende e crea prodotti accessibili per tutte le persone con disabilità, da usare in compagnia e da soli, e che permettono anche alle persone con disabilità di praticare il bondage.
Questi prodotti sono da considerarsi quasi dei beni di prima necessità per le persone con disabilità, perché fanno sì che nessuno sia escluso dall’accesso al piacere, tutti hanno diritto ad una vita sessuale appagante. Il piacere sessuale è un bisogno base e fondamentale dell’individuo, non a caso l’Organizzazione Mondiale della Sanità considera il benessere sessuale tra i fattori che determinano la qualità della vita. Una vita sessuale soddisfacente è talmente tanto importante per il benessere, non solo dell’individuo ma anche della collettività, da essere stata riconosciuta come diritto umano nell’insieme dei diritti sessuali e riproduttivi. I diritti riproduttivi ed alla salute sessuale sono riconosciuti come intrinsecamente collegati ai diritti umani fondamentali dalla Dichiarazione di Pechino e alcuni loro elementi sono ricompresi in più obiettivi tra quelli contenuti negli Obiettivi di Sviluppo del Millennio. L’Agenda 2030 riconosce espressamente i diritti riproduttivi e la salute sessuale come essenziali per lo sviluppo e la salute della donna. Nel 1999 l’Associazione mondiale per la salute sessuale ha emanato la Dichiarazione dei diritti sessuali e da allora i diritti sessuali universalmente riconosciuti sono sedici, tra cui “il diritto al miglior livello raggiungibile di salute e di benessere relativo alla sessualità, inclusa la possibilità di esperienze sessuali piacevoli, soddisfacenti e sicure”.
Ci dobbiamo augurare che il discorso sull’accessibilità del piacere sessuale sia sempre meno un tabù e che ogni barriera mentale o materiale venga abbattuta, in modo tale d’assicurare il benessere di tutti!
(Elisa Marino)