Per festeggiare i sessanta anni di UILDM, abbiamo intervistato un altro importante pilastro di questa poliedrica associazione. La parola ad Alberto Fontana
Alle battute finali di quest’anno in cui UILDM (Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare) celebra i sessanta anni dalla fondazione dell’associazione, un altro fulgido esempio di passione per il volontariato, Alberto Fontana, ci ha regalato il racconto della sua vita al fianco, ed all’intero, della Onlus fondata a Trieste dal lungimirante Federico Milcovich.
Fontana è nato a Milano il 2 luglio del 1971 e proprio dalla città sforzesca, nel 2018, è stato insignito del prestigioso “Ambrogino d’oro”, nello specifico la medaglia d’oro, per il suo impegno civico.
Ma Alberto Fontana non è soltanto un filantropo come tanti. Il dirigente meneghino è da sempre impegnato per la difesa dei diritti delle persone con disabilità. La sua militanza in associazioni del Terzo Settore ha impreziosito, come lui stesso afferma, tutta la sua esistenza. In particolare, dal 2004 al 2013, è stato Presidente Nazionale dell’Unione Italiana Lotta alla Distrofia Muscolare ed oggi ne è Consigliere Nazionale.
Andiamo, però, con ordine seguendo la narrazione dello stesso Fontana.
“Raccontare della mia esperienza in UILDM è come ripercorrere un album fotografico di vecchi e nuovi ricordi – afferma enfatico l’attuale Consigliere Nazionale di UILDM – che dicono senza troppe parole ciò che mi è più caro. Devo quello che sono oggi e la mia visione del mondo alle tante battaglie vissute insieme alla ‘nostra gente’ e se ripenso alla mia vita non credo ci siano momenti che non abbia condiviso con loro”.
Come molte colonne portanti dell’associazione friulana, il percorso di Alberto Fontana affonda le proprie radici nella sua gioventù: “Il mio incontro con UILDM è iniziato quando ero molto giovane: i miei genitori si erano rivolti all’Associazione per avere maggiori informazioni sulla patologia e nel centro che ospitava la sede UILDM di Milano ho iniziato a fare fisioterapia”.
Da lì è iniziata l’avventura come volontario: “Il mio primo ricordo da volontario è legato all’estate del 1986, al campo vacanze organizzato dalla Sezione in Sardegna. Da quel momento mi sono sentito parte dell’Associazione e ho iniziato a partecipare in modo attivo ai progetti, entrando prima di tutto nel Gruppo Giovani”.
Arrivano, per Fontana, anche le cariche istituzionali più importanti: “A diciannove anni sono diventato presidente della Sezione di Milano, nel 2004 ho assunto la carica della presidenza nazionale e oggi continuo ad essere consigliere”.
“Un lungo viaggio fatto di piccole e grandi conquiste, di tanti volti amici – prosegue il consigliere – e di un impegno continuo che è spinto dal desiderio e dal bisogno di voler restituire un po’ di quel bene che ho ricevuto e ricevo ancora oggi dalla mia comunità”.
Questo viaggio, ancora saldamente in essere, ha cambiato il nostro protagonista, ma anche il mondo attorno a lui a cui ha contribuito nel miglioramento di molti aspetti ed attività: “In concreto, insieme ai tanti compagni di viaggio credo di aver dato il mio contributo alla crescita dell’Associazione e alla costruzione dell’identità e della visione di UILDM. Ho spinto per il cambiamento del logo - continua appassionato - e dello Statuto dell’associazione, dato vita alla Giornata Nazionale e attivato nel 2008 quella rete, oggi sempre più consolidata, dei Centri Clinici NeMO. Le ‘nostre persone’ avevano bisogno di un punto di riferimento unico, un luogo di presa in carico a 360 gradi che, negli ultimi tredici anni, è diventata una casa per oltre 12mila famiglie”.
Il dirigente milanese è, dal 2006, presidente di Fondazione Serena, ente gestore del Centro Clinico NeMO (NEuroMuscular Omnicentre) con sedi a Milano, Arenzano, Roma, Napoli, Brescia e Trento, e, dal marzo 2017, anche di Fondazione Aurora, ente gestore del Centro Clinico NeMO di Messina. Del Centro NeMO è anche tra gli ideatori e fondatori, spinto dalla convinzione che fosse necessario realizzare un centro di assistenza dedicato alle persone con malattie neuromuscolari, promosso dalle associazioni dei pazienti e caratterizzato da un approccio unico di presa in carico multidisciplinare della persona e dei suoi bisogni.
“I Centri NeMO, – sottolinea Fontana – insieme all’investimento nella ricerca scientifica e ai progetti di vita indipendente, rappresentano per UILDM l’impegno per garantire alla nostra comunità la migliore qualità di vita possibile oggi e con il coraggio di alzare lo sguardo verso il futuro”.
Dopo trenta anni all’interno di UILDM, con svariati ruoli ed a diversi livelli, traccia un quadro preciso e realistico della Onlus che ormai accoglie tutte le persone con disabilità sostenendone il percorso di vita ed incoraggiando la loro ricerca di autonomia.
“La nostra è un’associazione di persone eccezionali, – conclude emozionato, il presidente dei Centri Clinici NeMO – che mettono passione e affetto in ciò che fanno, non sentendosi mai appagate. Persone che sanno rilanciare, sempre. E se è vero che noi siamo lo specchio di ciò che doniamo, UILDM riflette lo slancio generoso di una comunità che sa cosa significhi il valore del costruire insieme il bene comune, con gratuità e impegno”.
(Giuseppe Franchina)