Il progetto, che verrà avviato dal prossimo autunno al Museo di Geologia e Paleontologia di Firenze, ha l’obiettivo di far conoscere l’arte attraverso le mani. Gli ideatori dell’iniziativa sono Agnese Lanza e Giuseppe Comuniello, entrambi danzatori
Scoprire un’opera d’arte, a poco a poco, con le mani. Prendersi più tempo per farlo a occhi aperti e poi chiuderli per vedere le differenze. È Tactum (qui la scheda di presentazione), il progetto dei danzatori Agnese Lanza e Giuseppe Comuniello, che coinvolge i musei della rete Musei Welcome Firenze.
“L’idea è proporre un diverso modo di toccare, più uno sfiorare – spiega Agnese Lanza, ideatrice del progetto – mantenendo il corpo morbido, attraverso una performance site specific che si adatta allo spazio e all’opera scelta”.
Lanza ha lavorato a Londra e, dal 2017, è assistente di Virgilio Sieni all’Accademia sull’Arte del gesto, danzatrice per Company Blu e insegnante.
I laboratori sono aperti a tutti, persone con disabilità visive e non, ed incentrati sulla mano. “Con una mano tocco l’altra, ne esploro i punti più sensibili – sottolinea Giuseppe Comuniello, l’altro danzatore coinvolto nel progetto -, tocco con il palmo, il dorso o le dita, cerco di capire in che modo la mano influenza il corpo e poi scopro come adattare il mio corpo all’opera per capirne il movimento”.
Comuniello ha, invece, iniziato a danzare dopo aver perso la vista e collabora con Sieni dal 2009.
Il progetto si compone di due fasi: una performativa, consistente in una danza eseguita da Lanza e Comuniello con il coinvolgimento di Pietro (un esemplare di mammut conservato nel Museo ospitante), cui segue un laboratorio tattile aperto al pubblico.
L’idea di Tactum è nata anni fa, “mentre ero al British Museum di Londra insieme a mio padre, ho pensato quanto sarebbe stato bello poter toccare ciò che vedevo – dice Lanza – e l’occasione per metterla in pratica è arrivata nel 2018: avevo proposto agli Uffizi di fare un video sulla tattilità e loro mi hanno chiesto una performance per la Giornata internazionale della disabilità, così ho coinvolto Giuseppe”.
Ai laboratori potranno prendere parte persone con o senza disabilità visive ed i partecipanti verranno guidati a toccare le opere insieme ai danzatori, per sperimentare una diversa forma di tattilità e discutere sulle differenze fra l’osservazione dell’opera per intero e l’esperienza tattile, che porta alla comprensione dell’opera attraverso l’interiorizzazione di piccoli dettagli.
(Giuseppe Franchina)