“Borghi per l’abitare” è il nome del primo programma di housing sociale concretizzato da Fondazione Sacra Famiglia, che ha scelto il territorio varesino per il lancio di questa nuova iniziativa di solidarietà e rigenerazione urbana
L’housing sociale (o edilizia residenziale sociale) è un tipo di intervento immobiliare che consiste nel garantire, in affitto, una soluzione abitativa a persone e nuclei familiari del ceto medio, il cui reddito non sia sufficiente per l’acquisto di un immobile, ma sia troppo elevato per accedere a soluzioni di edilizia popolare. L’edilizia sociale è utilizzata all’interno di politiche di innovazione sociale, infatti, nel medesimo progetto, viene data una risposta alle diverse esigenze abitative creando spazi per la socialità e la condivisione e vengono intraprese azioni di riqualificazione urbana e risparmio energetico.
Gli interventi di edilizia residenziale sociale comprendono alloggi, spazi condivisi tra gli abitanti come accade anche nei cohousing, spazi aperti alla città come parchi giochi, piazze e aree verdi. Il contesto è gestito dalla comunità degli abitanti, insieme al gestore sociale e la proprietà, in accordo, quando necessario, con il Comune di riferimento.
Nel caso dell’iniziativa di Fondazione Sacra Famiglia, sono undici gli appartamenti di recente realizzazione che ospiteranno persone con fragilità, garantendo loro la possibilità di vivere in autonomia e di accedere a servizi sociosanitari in caso di necessità, nei Comuni di Leggiuno e Cocquio Trevisago in provincia di Varese.
Il progetto varesino di Fondazione Sacra Famiglia offre soluzioni abitative a persone o nuclei familiari, di massimo due persone, in condizioni di fragilità – anziani soli, persone con disabilità e con autonomie limitate, nuclei in condizioni di disagio sociale – all’interno di una situazione di assistenza e mettendo a disposizione uno staff di professionisti dedicati. Alla funzionalità degli alloggi, confortevoli e completamente accessibili, si aggiungono una serie di servizi pensati per rispondere alle esigenze di persone che necessitano di un sostegno per la gestione della vita quotidiana.
A Cocquio Trevisago la soluzione abitativa ideata è costituita da sette bilocali con due posti letto ciascuno, accessibili e con bagno attrezzato, e una corte comune; il Borgo di Leggiuno (realizzato in collaborazione con la cooperativa Sim-patia di Valmorea) è costituito, invece, da quattro appartamenti di due posti letto in un’intera palazzina di due piani con ascensore, e con un cortile di pertinenza.
Un ennesimo passo avanti verso l’inclusione sociale, che speriamo sia sempre più marcata.
(Giuseppe Franchina)