L’ultimo film di Robert Zemeckis, con Anne Hathaway nel ruolo dell’antagonista principale, suscita parecchie polemiche tra le persone con disabilità per via delle mani della Grande Strega Suprema
A pochi giorni dall’uscita on demand dell’ultima fatica di Robert Zemeckis, il pluripremiato regista, sceneggiatore e produttore cinematografico statunitense, viene travolto da una valanga di critiche a causa di un particolare fisico di un personaggio di Le Streghe.
Nella pellicola in questione, che è un nuovo adattamento cinematografico del romanzo del 1983 scritto da Roald Dahl, infatti, la bellissima Anne Hathaway interpreta il ruolo della Grande Strega Suprema. La fattucchiera a capo dell’orda di streghe ha, difatti, le mani composte da sole tre dita.
Deadline, la nota testata giornalistica hollywoodiana sempre all’avanguardia con le sue analisi degli eventi non filtrate, riporta che numerosi membri della comunità delle persone con disabilità hanno aspramente criticato questo particolare dettaglio. I membri della collettività hanno ritenuto questa caratteristica, soprattutto perché accostata ad un personaggio negativo, offensiva nei confronti di coloro che soffrono di ecrodattilia, una sindrome che comporta la mancanza o lo sviluppo incompleto di una o più dita.
“@WarnrBrosUK ci avete davvero riflettuto su come questo tipo di rappresentazione possa avere effetti sul modo di vedere coloro che sono affetti da ectrodattilia? @ReachCharity @RoaldFull”, ha tuonato su Twitter, Amy Marren, atleta paraolimpica. “La mia paura – continua la Marren – è che i bambini guardino questo film e che inizino a temere le persone con differenze negli arti“.
Persino l’account Twitter ufficiale dei Giochi Paralimpici ha fatto eco ai sentimenti dell’atleta, scrivendo: “La differenza degli arti non fa paura. Le differenze dovrebbero essere celebrate e la disabilità dovrebbe essere normalizzata“.
Dopo queste reazioni, un portavoce della Warner Bros. ha affermato che lo studio è “profondamente rattristato nell’apprendere che la nostra rappresentazione dei personaggi di fantasia in Le Streghe potrebbe turbare le persone con disabilità“.
“Nell’adattare la storia originale – prosegue la major statunitense -, abbiamo lavorato con designer e artisti per trovare una nuova interpretazione degli artigli felini (naturalmente nemesi di un topo, esattamente la forma che prendono i malcapitati bambini che finiscono sotto le grinfie delle malvage streghe) descritti nel libro. Gli spettatori non hanno mai pensato che le creature fantastiche e non umane avrebbero dovuto rappresentarli. Questo film parla del potere della gentilezza e dell’amicizia. La nostra speranza è che famiglie e bambini possano godersi il film in questa chiave“.
Queste polemiche d’oltreoceano, stridono parecchio con i fatti di casa nostra dove, solo pochi giorni fa, la Camera approvava il disegno di legge Zan contro l’omofobia, la misoginia e l’abilismo (la discriminazione nei confronti di persone con disabilità) e di cui vi abbiamo parlato su queste pagine.
Anche la protagonista, Anne Hathaway, ha dichiarato, costernata, in un post su Instragram: “Ho appreso di recente che molte persone affette da ectrodattilia stanno soffrendo a causa dell’aspetto della Strega Suprema de Le Streghe. Lasciatemi dire innanzitutto che faccio del mio meglio per essere sensibile verso i sentimenti e le esperienze degli altri, e non per paura delle critiche che potrebbero arrivare dalla Rete, ma perché non ferire gli altri mi sembra il minimo che ognuno di noi dovrebbe cercare di fare. Da persona che crede fortemente nell’accettazione e detesta con tutto il cuore la crudeltà, vi porgo le mie scuse per il dolore che vi ho causato. Mi dispiace“.
(Giuseppe Franchina)