Quando l’Italia è costretta a restare a casa per le restrizioni del Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, l’ambiente gode di ritrovata libertà
Il fenomeno che già era stato osservato alcune settimane fa in Cina, ora si ripete in Italia: con il fermo di gran parte della attività italiane, il tasso d’inquinamento si è notevolmente ridotto. A dimostrarlo sono i dati dell’Esa (European Space Agency, in italiano Agenzia Spaziale Europea) che, con un’affascinante animazione, mostrano il notevole calo delle emissioni di polveri sottili su tutta la penisola ed in particolare al nord.
Ad essi si aggiungono le rilevazioni del “Green”, il Centro di ricerca su geografia, risorse naturali, energia ambiente e reti dell’Università Bocconi, secondo le quali si è verificata una diminuzione quasi del 10% di Pm2,5, Pm10 e biossido d’azoto nelle settimane successive al contagio, proprio come avvenuto a Wuhan.
“L’inquinamento rende più pericolose le malattie respiratorie e ha effetti negativi di lungo periodo sugli organismi – dichiara Marco Percoco, direttore del Green, alla redazione de La Stampa -. La sua diminuzione sta salvando molte vite e migliora le prospettive dei bambini, coinvolti solo marginalmente dal contagio”.
In Cina, con la fine delle misure di distanziamento, i valori delle concentrazioni stanno tornando ad alti livelli. “Da noi se lo smart working reggesse come produttività e si confermassero i vantaggi ambientali – suggerisce Percoco – potrebbe essere l’occasione per ripensare le modalità di lavoro”.
Anche i nostri amici animali stanno beneficiando delle restrizioni tese a rallentare il diffondersi della pandemia da covid-19: lepri nei parchi deserti al centro di Milano; delfini nei porti di Trieste e Cagliari, dove, approfittando del ridotto traffico navale di questi giorni, i simpatici mammiferi si sono spinti fin sotto le prue di navi e barche ormeggiate; sempre in Sardegna, ma poco più a nord, alcuni cervi e daini sono scesi dalle colline circostanti per brucare l’erba dei campi da golf del Resort di Is Molas.
Anche a Venezia, dove le acque normalmente sono torbide e melmose, in questi giorni di “serrata”, i canali sono diventati talmente trasparenti da far intravedere i numerosi pesci che li abitano. Anche gli uccelli sembrano apprezzare gli inaspettati silenzi della laguna: una coppia di Germano Reale ha infatti scelto di realizzare il proprio nido sul pontile di attracco dei vaporetti, nel cuore di Piazzale Roma.
Con l’essere umano costretto a stare a casa, la natura si sta, pian piano, riappropriando del territorio.
(Giuseppe Franchina)