Ne parlano i giornali di tutto il mondo, Internazionale le dedica la copertina, il Presidente Mattarella l’ha elogiata, Nicola Zingaretti le dedica la vittoria alle primarie del PD: una ragazzina svedese di sedici anni con la Sindrome di Asperger sta scuotendo le coscienze degli adulti
Greta Thunberg ha sedici anni e ogni venerdì sciopera rifiutandosi di andare a scuola:
Perché preoccuparsi di imparare qualcosa se gli adulti ci stanno rubando il futuro?”.
Tutto inizia ad agosto 2018, dopo che Greta vede il suo paese, la Svezia, essere colpita da ondate di caldo e incendi nella estate più calda di sempre. Così decide di non andare a scuola per tre settimane e sedersi davanti al parlamento svedese, per protestare contro la mancanza di reali politiche sulla questione climatica.
La sua protesta diventa virale e il suo sciopero dà vita a un movimento internazionale, FridaysForFuture, che vede ragazzi di diverse nazioni, e poi anche adulti, protestare davanti al parlamento e ai Comuni del proprio Paese.
Greta non è quello che nell’immaginario collettivo può essere lo stereotipo del leader a capo di una rivoluzione climatica. Primo perché è un’adolescente minuta con le treccine. Secondo perché ha una forma di autismo che si chiama sindrome di Asperger. L’attivismo e l’interesse per il futuro del pianeta minacciato dai cambiamenti climatici, hanno trasformato quello che per molti è un limite, in una risorsa, come dice la stessa Greta:
l’Asperger non è una malattia, è un dono. La gente dice anche che, dato che ho l’Asperger, non avrei mai dovuto mettermi in questa situazione. Ma è proprio per questo che l’ho fatto. Perché se fossi stata ‘normale’ e social, mi sarei organizzata con un’organizzazione o avrei fondato io stessa un’organizzazione. Visto che non sono così brava a socializzare, invece, ho fatto questo. Ero così frustrata che non si stesse facendo nulla per la crisi climatica e mi sembrava di dover fare qualcosa, qualsiasi cosa. E a volte non fare le cose – come stare solo seduti fuori dal Parlamento – parla molto più forte del fare le cose. Proprio come un sussurro, che a volte è più forte che urlare.
Il suo volto, il suo parlare dritto e senza fronzoli inchioda i leader mondo alle loro responsabilità.
A novembre 2018, ha fatto il suo speech a TEDxStockholm; il 4 dicembre 2018 ha parlato alla COP24, vertice delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici tenutosi a Katowice, in Polonia; nel gennaio 2019 è stata invitata a parlare al World Economic Forum di Davos; il 22 febbraio ha marciato con migliaia di studenti a Bruxelles; il 1 Marzo ha sfilato per le vie di Amburgo, sempre con l’obiettivo di portare l’attenzione sui temi dell’ambiente e del cambiamento climatico.
Il 15 marzo con il suo movimento ha indetto una manifestazione globale per il Climate Strike.
L’inquinamento e l’uso eccessivo delle risorse rappresentano una seria minaccia per la vita e la civiltà sulla Terra. Persino il Presidente Sergio Mattarella fa riferimento alla Giovane attivista svedese durante l’inaugurazione dell’anno accademico dell’Università della Tuscia di Viterbo. Zingaretti le dedica la vittoria delle primarie del Partito Democratico. Diversi politici fanno a gara per sfruttare ciò che è diventato un fenomeno che attrae tanto consenso nelle persone. Ma occorre stare attenti perché il messaggio di Greta e del Movimento Fridays for Future non è un tema da prendere sottogamba, che si può risolvere con una pacca sulla spalla data ad una ragazzina. Va preso in forte considerazione e parte da dati reali, che nessun governo sta prendendo sul serio. Verità che nessun politico ha il coraggio di dire:
- Il cambiamento climatico è causato da attività umane, come la deforestazione, la produzione di energia, l’edilizia abitativa, la produzione di cibo e il trasporto.
- Le morti legate al calore, le tempeste devastanti, le inondazioni, gli incendi, la siccità e l’innalzamento del livello del mare che stiamo vivendo ora sono le conseguenze dirette dei cambiamenti climatici.
- Le conseguenze indirette sono più difficili da misurare ma non meno gravi: carestie, guerre, migrazioni di massa, disordini sociali e altro ancora.
- Parlare ancora di sviluppo e crescita economica infinita dentro un pianeta dove le risorse sono “finite” è da irresponsabili.
La critica che fa Greta riguarda anche tutte le politiche di questi anni della cosiddetta “green economy” (pannelli solari, elettricità, riciclo dei materiali eccetera), di cui la Svezia non è di certo il fanalino di coda dell’Europa- perché nessuna di queste politiche ha prodotto di fatto il risultato dell’abbassamento delle emissioni. “Tutti credono che possiamo risolvere la crisi senza sforzo, senza sacrificio“ e senza cambiare stili di vita e modelli di sviluppo.
Si auspica che chi si mette in coda nello sposare la battaglia di Greta, anche in Italia, prenda sul serio le tematiche del futuro del pianeta, promuovendo politiche energetiche coraggiose, per esempio ridimensionando velocemente le fonti fossili, impedendo le estrazioni di petrolio nel Mediterraneo; che faccia scelte di gestione dei rifiuti che non prevedano nuovi inceneritori e sostengano l’economia circolare, che azzerino il consumo del suolo e favoriscano interventi immediati per prevenire il dissesto idrogeologico; che difendano la gestione pubblica dei beni comuni come l’acqua e tutelino la biodiversità.
Articolo di Massimo Guitarrini