È di Roma l’inventore dell’ausilio che permette di affrontare le gradinate da seduti
Andrea Belli è un cosiddetto “maker”. Uno di quegli individui, cioè, che inventano, progettano e realizzano soluzioni per rendere la vita più semplice. Esistono raduni in cui i maker si ritrovano e mostrano al pubblico le proprie invenzioni; il più noto è probabilmente la Maker Faire, la fiera degli inventori che ogni anno si svolge in diversi paesi del mondo. L’edizione romana è una delle più grandi e qui abbiamo fatto la conoscenza del progettista meccanico capitolino.
Cinquantenne, con una bella famiglia e in servizio da trent’anni in svariate aziende Italiane, Andrea Belli si ritiene una persona molto fortunata. “Proprio per questa mia fortuna – ci racconta – ho sempre voluto inventare qualcosa da mettere a disposizione della società per poter dare anche io il mio piccolo contributo”.
Ed ecco la trovata: una sedia a ruote in grado di salire i gradini delle scale. “Questa idea mi venne un giorno, quando aiutai una persona disabile a salire una rampa di scale della metropolitana perché il montascale non funzionava”. Andrea si adoperò per trovare un modo per risolvere il problema, così si ispirò vedendo una partita di basket con i giocatori sulla sedia a ruote e, successivamente, dei vogatori per allenarsi in camera sua. “Pensai che sarebbe stato bello creare una carrozzina dotata di un meccanismo tipo un vogatore, capace di salire anche un solo gradino di un marciapiede; sarebbe stato bello dare ad una persona disabile l’autonomia per superare questi ostacoli, di cui sono piene le città. Così, con una matita ed un foglio di carta, circa due anni fa iniziai a disegnare geometrie funzionali che potevano svolgere questo lavoro. Dopo qualche mese trovai una soluzione che poteva essere valida, la modellai in scala più piccola in 3d e me la stampai a casa con una stampante 3d, anch’essa autocostruita, e la vidi funzionare salendo non solo un gradino, ma molti di più, su una piccola rampetta di scale sopra al tavolo della mia cucina”.
L’idea funzionava e così, dietro consiglio di un amico avvocato, Andrea Belli fece domanda di brevetto. “Nei mesi successivi alla domanda di brevetto iniziai a costruire la sedia manuale che ho portato in fiera. Dopo aver trovato altre soluzioni che la miglioravano e dopo aver impiegato quasi due anni con circa un migliaio di ore di lavoro, arrivai a costruire anche il modello elettrico. Portai tutto in fiera ed oggi eccomi qua con un riconoscimento italiano ed uno internazionale datomi in fiera, ed un brevetto italiano arrivato come un sogno pochi giorni fa”.
Adesso che l’invenzione è una realtà riconosciuta, è giunto il momento di produrla, cosa che il maker romano non aspetta altro di fare. “Spero che questo mio sogno che ho fatto anni fa diventi una realtà e che possa essere utile alla società – ci confessa -. Sto passando un bel periodo fiero, felice, contento ed orgoglioso di quello che ho fatto. Fra qualche giorno porterò questo brevetto nella mia azienda che avevo già avvisato ed avendo già ricevuto complimenti da tutta la direzione, spero di poter iniziare a fare sul serio tutto quello che mi sono proposto di fare in futuro”.
Articolo di Manuel Tartaglia