Dopo Sono sordo mica scemo e Il ritmo dell’estate, il rapper sordo torna con un nuovo singolo, Volere è potere. Lo abbiamo nuovamente intervistato per scoprire le ultime novità, con qualche piccola anticipazione.
È passato poco più di un anno dalla prima volta che abbiamo conosciuto Brazzo, al secolo Francesco Brizio, rapper sordo di Taranto ora trapiantato a Milano. Nel corso del tempo, l’artista ha prodotto due singoli, raggiungendo numeri di visualizzazioni impressionanti su Youtube. Ora è arrivato il terzo brano, Volere è potere, che potrebbe essere il preludio a un primo album d’inediti.
Bentornato Brazzo. Dopo Sono sordo mica scemo e Il ritmo dell’estate, ecco Volere è potere. Puoi raccontarcene la nascita e la realizzazione?
“Il brano è legato fortemente al primo singolo Sono sordo mica scemo. Anche questo testo è uno sfogo a dimostrazione che non mi arrendo davanti alle mille difficoltà e inseguo il mio sogno di essere lanciato nel mondo della musica senza discriminazione. Voglio mostrare le mie capacità e Volere è potere dimostra che niente è impossibile, sia cantare che segnare attraverso le mie mani, le quali volano senza ali e mi permettono di inseguire da solo la mia strada, con fatica e senza tralasciare quei momenti in cui mi lascio trasportare dall’illusione e dai sogni mai raggiunti… finora!”.
Per te non ho possibilità, perché in me vedi la diversità. È mai capitato che qualcuno commentasse in negativo il tuo modo di cantare?
“Nessun commento negativo sul mio modo di cantare, penso che la gente apprezzi il mio impegno e la mia determinazione. Un sordo che canta come faccio io non si è mai incontrato finora e penso che sia per questo motivo che la gente non osa criticarmi”.
E pensare che si notano sempre più progressi nella tua tecnica canora. A tal proposito, quante volte e come ti alleni prima di registrare un pezzo?
“Ho imparato nuove tecniche, a cambiare tonalità della mia voce e ho sempre cercato di tirare fuori il meglio di me. Abbiamo ripetuto diverse volte durante le registrazioni ed è andata alla grande anche se ho qualche pronuncia difettosa come la ‘z’ o ‘s’ moscia”.
Per seguire i sogni, sai, io li ho tradotti in segni: a tuo avviso, ancora oggi c’è poca coscienza sociale riguardo la Lingua dei Segni?
“La Lingua dei Segni non è stata ancora riconosciuta in Italia, c’è gente che ancora non conosce e non capisce il problema e la situazione in cui ci troviamo. Sto cercando di divulgare il più possibile il mio messaggio perché son convinto che ci sia troppa ignoranza e le persone tendono a fregarsene di quello che le circonda perché non gli interessa in prima persona, e così continuano a dare importanza alle cose più banali e futili della vita senza provare a immedesimarsi negli altri”.
Dopo Il ritmo dell’estate, sei tornato a dedicarti interamente a sonorità rap, con un beat decisamente più forte e accesso rispetto a “Sono sordo mica scemo”. Che direzione artistica stai plasmando?
“Sto cercando di capire come arrivare a trasmettere la mia musica perché è un tema molto intenso e profondo. Voglio arrivare lontano con l’obiettivo di cambiare la mentalità della società. Sto iniziando a divulgare il messaggio partendo dalle scuole elementari e arrivando alle superiori per sensibilizzare sul tema della sordità, e proprio dai ragazzi si può iniziare a cancellare alcuni pregiudizi sempre presenti e ormai radicati nella nostra società. Parto da loro, dai più giovani, perché loro sono il futuro e sono loro gli unici che potranno cambiare le cose e migliorare il nostro mondo”.
Musicalmente parlando, come senti di esserti evoluto rispetto al tuo primo singolo?
“Mi sono evoluto grazie alle esperienze e alle critiche e così ho iniziato a tirare fuori tutto il meglio di me”.
Nella scorsa intervista ci avevi detto che stavi lavorando a nuovi pezzi. Cosa ci dobbiamo aspettare oltre a Volere è potere? Magari un album?
“Si, arriveranno nuovi pezzi con tanti lavori in corso. Provate ad immaginare quanto possa essere difficile lavorare con un sordo che non conosce la musica, ci vuole tanto tempo, molto di più rispetto agli altri, per finire tutto l’album”.
Il tuo rapper preferito è Fabri Fibra ma, oltre a lui, c’è qualche artista con cui vorresti collaborare per la realizzazione di un feat?
“Ho in progetto di fare un pezzo con un altro rapper e non posso rivelarlo ora. Sarà una sorpresa”.
Ricordiamolo per chi non lo sapesse: in ogni tuo video canti in LIS. Hai avuto particolari riscontri in merito a questa scelta stilistica?
“Ho avuto critiche da parte dei sordi sul mio modo di segnare. Attribuisco questo però alla novità, non sono abituati a vedere una canzone segnata in Lis e questo può confondere, è come quando si comprano delle scarpe nuove, le compriamo perché ci piacciono ma le prime volte che le indossiamo facciamo fatica a camminare. I sordi di musica s’interessano poco e non sono abituati a vedere segnare velocemente. Purtroppo sono costretto a segnare un po’ veloce perché seguo il ritmo e le frasi del testo della musica rap. Sto cercando di dare un nuovo senso della musica ai sordi e credo che pian piano riconosceranno il mio stile e inizieranno ad apprezzarmi anche quelli che per ora mi hanno solo criticato”.
L’ultima volta che ci siamo scritti era il luglio 2017: passato qualche mese, secondo te, è stato fatto qualche passo in avanti per le persone sorde?
“Credo di sì. Stiamo facendo di tutto per vincere la battaglia durata quasi trent’anni: il riconoscimento della Lingua dei Segni”.
Articolo di Angelo Andrea Vegliante