La sezione Rovigo dell’Organizzazione Internazionale Protezione Animali ha creato un luogo adatto ad accogliere e curare tanti mici disabili, in attesa di una famiglia che voglia adottarli
Un gatto ti cambia la vita. Una frase fatta, ma efficace e veritiera. Chiedetelo a chiunque abbia nella propria famiglia un piccolo amico a quattro zampe, non vi potrà mai dire il contrario. Molti di loro, però, non hanno un posto dove andare. Li troviamo in mezzo alla strada, alcune volte con qualche leggero acciacco, altre volte con serie ferite che possono compromettere la loro qualità della vita.
Sì, i gatti con disabilità esistono. Vivere randagi in città può essere molto pericoloso: dagli incidenti stradali ai maltrattamenti, diversi felini sono abbandonati a loro stessi con qualche problema fisico, che in diversi casi può portarli anche alla morte.
Disabilandia nasce come una luce in fondo al tunnel, una casa-famiglia dove tutti i gatti con disabilità possono curarsi dalle proprie ferite e trovare l’assistenza necessaria per tornare ad avere una vita autonoma, in attesa che qualcuno li adotti. Il progetto è stato avviato dai volontari dell’OIPA di Rovigo all’interno di un appartamento riadattato a rifugio, dove vengono accolti e curati i gatti con disabilità. Ne abbiamo parlato con la responsabile del centro, Valentina Pasotto, delegata OIPA Rovigo.
In cosa consistono le attività di Disabilandia?
“Disabilandia è un centro di accoglienza per animali disabili, fondamentalmente gatti. Di recente ci siamo aperti anche ai cani e addirittura alle galline, visto che presto arriverà Findus, un pollo disabile. Si tratta dell’unica struttura in Italia destinata a gatti con disabilità di vario genere”.
Quanti gatti riuscite ad accogliere nel vostro centro? Quali sono le disabilità più frequenti?
“Attualmente abbiamo circa 30 gatti, prevalentemente paraplegici, ma anche ciechi amputati, neurologici, terminali o nati con gravi malformazioni congenite. A Rovigo giungono casi e richieste d’aiuto da ogni parte del paese e a volte anche dall’estero, da parte di associazioni, privati e cliniche veterinarie che si trovano a scontrarsi con il ‘problema’ della disabilità: richieste che, se non accolte da noi, sono nella stragrande maggioranza dei casi destinate al più triste dei finali”.
Per molti di questi amici a quattro zampe, quant’è alto il rischio di venir soppressi?
“Purtroppo gli animali disabili sono ‘normalmente’ destinati all’eutanasia, in quanto ritenuti un peso per chi li accudisce oppure non in grado di condurre una vita dignitosa e in linea con la loro natura. Cosa sbagliatissima! Scelta dettata dall’ignoranza e spesso dalla leggerezza di veterinari che di fronte ad un animale disabile propongono immediatamente la soppressione, senza nemmeno dare una possibilità d’appello”.
In generale, quant’è frequente la disabilità negli animali?
“La disabilità negli animali è molto frequente, forse più che tra le persone visto che spesso è la mano dell’uomo a rendere queste creature disabili. Allo stesso tempo è una condizione poco conosciuta soprattutto se riferita ai felini, l’immagine per eccellenza dalla libertà, dell’agilità e dell’indipendenza. In realtà come esistono le persone sulla sedia a rotelle esistono i cani con il carrellino e i gatti che si trascinano con le zampette anteriori. Da parte nostra, cerchiamo di fare informazione e di far sapere alla gente che la disabilità esiste anche per loro, come per le persone, che l’handicap per questi animali non pregiudica minimamente la possibilità di condurre una vita felice al pari dei loro simili, e che in fondo non esiste solo un modo per essere felici! Gli animali disabili non vanno soppressi, eliminati come un ‘problema’, dovrebbero invece essere adottati e amati per ciò che sono come qualunque altro animale. Inoltre la loro gestione, che spesso spaventa, non è così difficile o impegnativa come spesso si crede, bastano pochi minuti in più al giorno, un sacrificio davvero irrisorio se paragonato alla gioia di aver salvato una vita e all’amore con cui loro ti ripagano”.
Disabilandia è una meta di salvezza per molti felini abbandonati, vittime di incidenti stradali o cattiverie umane, come il lancio dei petardi. Le va di raccontarci una storia simbolo di uno dei gatti arrivati al centro?
“Le storie che questi gatti hanno alle spalle sono inevitabilmente tristi, a volte degne della peggiore umanità. Ne potremmo raccontare a dozzine, come la storia di Adelina, una gattina di razza turco d’angora, gettata nel bidone delle immondizie a soli 20 giorni d’età perché affetta da una malformazione congenita che la rendeva paraplegica, oppure la storia di Fausto, un gattone grigio arrivato da Roma dopo essere stato appeso con il fil di ferro per le zampe posteriori e seviziato, oppure quella di Sissi, fiera gatta di colonia, inavvicinabile e piuttosto scorbutica che ha dovuto piegarsi alla convivenza con l’uomo dopo che qualche vigliacco le ha sparato con una carabina rendendola paraplegica e togliendole il suo dono più grande, la libertà. Di recente abbiamo accolto Mac e Muss, due gattini paralizzati alle zampette posteriori diventati amici inseparabili a Rovigo. Mac, un gattino rosso timido e molto spaventato, arriva a Disabilandia dalla provincia di Matera dove da molto piccolo è stato vittima di violenza, lo hanno bastonato fino a rompergli la spina dorsale. Muss era invece un gattino di proprietà adottato con la sorellina da una famiglia di Roma, che purtroppo come spesso accade non ci ha pensato due volte prima di voltargli le spalle quando, a causa di un trauma, è rimasto paralizzato. Per lui era stata chiesta l’eutanasia proprio da quelle persone che avrebbero dovuto prendersene cura, soprattutto nel momento del bisogno. Le strade di Mac e Muss si incrociano a Disabilandia per poi proseguire zampa nella zampa verso Lodi dove una coppia di ragazzi li ha amorevolmente accolti in famiglia, insieme, per non rompere quel legame stretto che ha unito queste due piccole vite. Anche la storia di Vellutino è stata particolarmente toccante: una mattina di settembre arriva dalla Puglia una chiamata, una richiesta di aiuto per un gattino cieco e i suoi due fratellini, raccolti mentre vagavano per la campagna barese con gli occhi gravemente compromessi da una brutta infezione. ‘Potete aiutarci? Qui da noi non hanno speranza’. Inizia così la storia di Vellutino, un gattino grigio dolcissimo, con il pelo lucido e liscio come il velluto. Il viaggio dalla Puglia, l’arrivo a Disabilandia e la ricerca di una famiglia per lui e i suoi fratellini che finalmente porti la luce nel buio delle loro vite. Le richieste di adozione arrivano numerose ma nessuna di queste sembra adatta a lui. Due sono le adozioni che purtroppo non vanno bene e per due volte Vellutino fa ritorno al rifugio. Presto arriva però la chiamata tanto attesa. Ci contatta Lisa, una ragazza ipovedente. ‘Ccerco un gattino, avete qualcosa per me?’. Detto fatto, Lisa e il suo cane guida Faith arrivano a Disabilandia per scegliere il nuovo membro felino della famiglia, ma come spesso accade, non siamo noi a scegliere il nostro compagno a quattro zampe ma il contrario. È infatti Vellutino a conquistare prima Lisa e poi Faith. Il pelo liscio e morbido di Vellutino e le mani di Lisa si incontrano per non lasciarsi mai più sotto lo sguardo premuroso di Faith che guiderà entrambi in un intreccio di vite divenute da quel giorno una cosa sola, un’unione in cui ciascuno mette qualcosa di se, il cuore, l’empatia, la vista”.
Quindi, l’obiettivo della vostra realtà è darli in adozione, trovare una famiglia che si prenda cura di loro. Chiunque volesse farlo, come può contattarvi? Inoltre, è possibile effettuare delle donazioni per intensificare i vostri servizi?
“Una volta arrivati da noi i piccoli ospiti di Disabilandia vengono curati, seguiti dalle migliori cliniche specialistiche, rimessi in sesto e soprattutto coccolati, in attesa di una famiglia che si innamori di loro per come sono. Il nostro obiettivo è quindi salvarli, curarli e cercare adozioni speciali come loro. Per aiutarci, si può venire a dare una mano a Disabilandia oppure sostenerci economicamente con donazioni e soprattutto adottando un micio disabile”.
Allarghiamo la lente di ingrandimento. Lei è delegata OIPA (Organizzazione Internazionale Protezione Animali) della sezione Rovigo e provincia. Può descriverci il tasso di tutela e protezione degli animali del luogo?
“Da noi gli animali sono abbastanza tutelati, almeno dai servizi pubblici, purtroppo quello che si fa non è mai abbastanza e rimane sempre il problema della gente di mentalità a volte retrograda che non rispetta gli animali, o che più semplicemente non dimostra interesse e sensibilità nei loro confronti”.
Articolo di Angelo Andrea Vegliante