Anni fa erano considerati qualcosa di speciale e riservati alle occasioni festive, oggi invece si trovano a prezzi accessibili e sono sempre più diffusi: parliamo dei gamberi. Sono i prodotti ittici più commerciati nel mondo, in termini di valore di mercato. Nel 2016 in Europa sono state importate, da Paesi extra-UE, circa 450.000 tonnellate di gamberi congelati. Il giro d’affari dell’import, in Italia, è secondo solo al tonno: le mazzancolle sono importate congelate principalmente dall’Ecuador; gamberi e gamberetti invece arrivano soprattutto da Spagna, Argentina e India.
Al supermercato li troviamo decongelati o surgelati, più raramente freschi; interi o come “code”, pescati oppure allevati, con il guscio o sgusciati. Siamo andati a vedere che differenze ci sono fra un tipo e l’altro e quali sono le criticità.
I più venduti sono i gamberi surgelati e tutte le catene della grande distribuzione hanno dei prodotti a marchio. Le specie incluse nel gruppo di gamberi e mazzancolle sono numerose, ma per noi consumatori è difficile distinguerle, anche perché spesso si acquistano le code, magari già sgusciate. A grandi linee, le mazzancolle si distinguono perché sono più grosse e la coda è attraversata da bande trasversali arancioni (per approfondire possiamo vedere il repertorio ittico di Eurofishmarket).
I gamberetti boreali (Pandalus borealis), surgelati, a marchio Esselunga sono venduti già cotti e sgusciati. Pescati nell’Atlantico nord-orientale, sono surgelati direttamente sulla barca, poi lavorati in Norvegia. La rapidità delle operazioni e il fatto che siano venduti sgusciati, fa sì che non ci sia bisogno di aggiungere conservanti, quindi gli ingredienti dichiarati in etichetta sono solamente gamberetti e sale.
La Coop propone un prodotto analogo: gamberetti boreali, pescati in Atlantico nord-occidentale lavorati e confezionati in Danimarca, scottati, sgusciati e immediatamente surgelati; senza additivi. Un prodotto simile si trova anche da Carrefour: gamberetti boreali pescati in Atlantico nord-occidentale (Groenlandia), certificati MSC, confezionati in Danimarca, privi di additivi.
I gamberi argentini PanaPesca, invece, proposti come code (specie Pleoticus muelleri), sono pescati nelle acque della Patagonia e confezionati in Tailandia (per un’azienda che ha sede in provincia di Pistoia). Contengono i correttori di acidità acido citrico e citrati (E330, E331) considerati assolutamente innocui, e l’antiossidante metabisolfito di sodio (E223), additivo autorizzato (solfiti), indicato di solito in grassetto perché potrebbe provocare reazioni nelle persone allergiche.
Torna, come ogni giovedì, l’appuntamento con “Felici a Tavola”. Andrea Desideri, in diretta dalle 11,30, parlerà di gamberi e colesterolo: tutto quello che c’è da sapere per evitare di avere i valori sballati.
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