Relegata nell’immaginario collettivo al mondo dei videogiochi, la realtà virtuale e le altre tecnologie avanzate si rivelano efficaci strumenti per recuperare danni neurologici
La riabilitazione neuropsicologica è lo studio delle opportunità riorganizzative assunte dal cervello che ha subito un trauma e quindi delle lesioni; essa si fonda sulle capacità neuroplastiche del cervello, presenti dopo la lesione, per ottimizzare il trattamento riabilitativo orientato al raggiungimento del massimo grado possibile di autonomia e di indipendenza, attraverso il recupero e/o la compensazione delle abilità cognitive e comportamentali compromesse. È stato ampiamente dimostrato che una specifica terapia riabilitativa stimoli l’espansione della rappresentazione nervosa colpita da una lesione. Il training riabilitativo risulta essere finalizzato, pertanto, al miglioramento della qualità della vita del paziente ed al reinserimento sociale dell’individuo e nel proprio ambiente familiare. Ne parliamo con la dottoressa Rosaria De Luca, terapista della riabilitazione psichiatrica, in prima linea in fatto di tecnologie di riabilitazione avanzata.
Dottoressa, di cosa si occupa presso l’Irccs Centro Neurolesi “Bonino-Pulejo”?
“Sono una Terapista della Riabilitazione Psichiatrica. Nello specifico la mia attività si riferisce alla sperimentazione e conseguente applicazione nella pratica clinica dell’uso delle recenti innovazioni tecnologiche informatizzate e/o virtuali nell’ambito della neuro riabilitazione cognitiva di pazienti neurologici con disordini acquisiti delle funzioni neuropsicologiche”.
Cos’è la riabilitazione cognitiva tramite software e come si coniuga alla riabilitazione convenzionale?
“La riabilitazione cognitiva è divenuta negli ultimi decenni una componente standard delle cure mediche. I principali approcci in riabilitazione cognitiva si riferiscono al primo, tradizionale, in uso nella pratica clinica corrente, caratterizzato da sessioni riabilitative face to face tra terapista e paziente, in un setting standard mediante il ricorso a schede operative ed a una somministrazione carta-matita; e secondo, non convenzionale, mediante ricorso ad approccio pc-based e di virtual-reality, con esplicito uso di piattaforme riabilitative computerizzate e sistemi di realtà virtuale dedicati. L’approccio non convenzionale si delinea in un ottica addizionale e complementare, in cui il training avanzato mira a rafforzare, rendendo maggiormente efficaci i trattamenti della riabilitazione tradizionale, contribuendo ad ottimizzarne il recupero”.
Di cosa si occupa il riabilitatore cognitivo? Quali obiettivi si prefigge?
“Il riabilitatore è generalmente un operatore sanitario della riabilitazione (fisioterapista, logopedista, terapista della riabilitazione psichiatrica…) che si occupa, in un contesto ospedaliero o privato, della presa in carico, della valutazione delle abilità residue e compromesse, della redazione del programma riabilitativo, ciascuno per settore di competenza (psicologica, cognitiva, psichiatrica, logopedica, fisioterapica…) a seconda della figura sanitaria di appartenenza”.
Di quali strumenti dispone la struttura per la riabilitazione cognitiva avanzata?
“La struttura dispone di differenti ausili di alta specialità per la riabilitazione cognitiva avanzata, distinti principalmente in software riabilitativi, piattaforme computerizzata dedicata e sistemi di realtà virtuale immersiva e non immersiva. Nello specifico, presso il nostro centro è possibile usufruire del software dedicato Power-AFA per la riabilitazione delle alterazioni linguistico-cognitive. Inoltre, per la riabilitazione dei processi attentivi, di cognizione spaziale, delle abilità di memoria e le funzioni esecutive, il riabilitatore può fare ricorso alla piattaforma computerizzata Erica. Per i pazienti maggiormente compromessi, il circuito riabilitativo si fonda sull’uso del sistema BTS Nirvana. Per un training cognitivo immersivo è possibile ricorrere al sofisticato sistema del Caren”.
Quale tipologia di pazienti può accedere al servizio? Quali sono le modalità di ingresso?
“Soggetti adulti con disordini neurologici acquisiti, con differente diagnosi ed eziologia (Sla, ictus, trauma cranico, sclerosi multipla, encefalopatie…)”.
Quanti attori vengono coinvolti nel progetto riabilitativo?
“Il progetto è il risultato di un dinamico lavoro pluri-specialistico. Ciascun professionista realizza una valutazione iniziale esplicitando gli obiettivi che si prefigge, con i relativi tempi. I principali attori si riferiscono alla figura dello psicologo, del logopedista, del terapista della riabilitazione psichiatrica e del fisioterapista”.
Articolo di Désirée Latella