Pace, natura e splendide opere d’arte. Passeggiate con noi nella cittadina che ospita gioielli come Villa d’Este e Villa Adriana
La passeggiata che vi proponiamo inizia con la visita ad una splendida abitazione di un cardinale, dalle cui finestre si gode una vista spettacolare. Parliamo di Villa d’Este.
La Stanza della Gloria (realizzata da Federico Zuccari tra il 1540 e il 1609) rappresenta le quattro Virtù Cardinali: Giustizia, Forza, Prudenza e Temperanza. Nella Sala della Caccia sono raffigurate diverse scene di caccia subacquea e terrestre negli ampi riquadri, con diversi trofei come lepri e cinghiali. A quanto pare, la prima pittura fu realizzata da un pittore sconosciuto della prima metà del Seicento. Si trova perfino rappresentato un incendio che, insieme a immagini raffiguranti acqua, aria e terra, completa il racconto dei quattro elementi.
I dipinti esposti sono straordinari. Molti di questi sono stati recuperati dai Carabinieri a seguito di alcuni furti.
Le origini di questa meravigliosa Villa risalgono all’anno 1550, quando il cardinale Ippolito d’Este la fa costruire. Il pittore e architetto Pietro Ligorio la progetta e Alberto Galvani la realizza. Nel 1572 erano pronte quasi tutte le sale costruite come le vediamo oggi (anche con i dipinti sui muri). Già nel 1605, su richiesta del cardinale Alessandro d’Este, cominciano i lavori all’esterno: nel giardino, un miglioramento delle Fontane e una nuova struttura.
Nel XVIII secolo la Villa attraversa un periodo di decadenza, che peggiora fin quando diventa proprietà del distretto austriaco di Asburgo.
Dopo la I Guerra Mondiale, Villa d’Este torna ad essere proprietà italiana (1920-30) e inizia una nuova fase di restauri per aprire le sale al pubblico. I bombardamenti della II Guerra Mondiale, però, colpiscono tutta Tivoli e così capita che, dopo una ristrutturazione radicale ed un altro periodo di restauri, la villa risorga come un edificio rinascimentale, con il bellissimo giardino nello stile manierista, che sfrutta anche una collina naturale.
Scendendo le scale, si arriva allo spazio all’aperto, da togliere il fiato per quanto è bello!
Un parco incredibilmente grande e un paessaggio straordinario, in cui ci si perde se non si ha la mappa in mano, tra piccoli vicoli e una zona che assomiglia ad un labirinto. Statue grandi, come quella di Madre Natura – forse la più importante e più conosciuta -, quella di Nettuno e i giochi d’acqua, grazie all’utilizzo di un acquedotto e un traforo sotto la città, che rievocano la sapienza ingegneristica degli antichi romani.
Ovviamente questo spettacolo è inserito nella lista Unesco del patrimonio mondiale. È in gran parte accessibile alle persone in carrozzina grazie a dei percorsi adattati.
Uscendo dal portone del Giardino, si accede alle scale della piccola piazza accanto. I gatti hanno conquistavano la piazzetta, arrivano da tutti i lati e vanno incontro agli avventori.
Passeggiando per i vicoli, le strade, le piazze, si prova una grande quiete. I vestiti stesi alle finestre, le piccole piante, le famiglie che passeggiano: Tivoli è un posto meraviglioso e pieno di vita.
Anche la cucina di Tivoli è molto buona. Ci sono posti sofisticati, come per esempio “Il Borghetto”, con un’offerta molto popolare: arrosticini non-stop, ma anche antipasti e cucina romana.
Tra le strade di Tivoli, ci si muove la sera, la gente esce e si diverte. Ci sono gelaterie, bar, pub, locali, ristoranti e tanti abitanti in giro. In questa cittadina ci si sente subito accolti.
Un altro posto conosciuto di Tivoli è Villa Gregoriana. Si tratta di un percorso più naturale, un luogo straordinario e estremamente complesso, che non ha subito molte variazioni nel tempo.
Nella Valle dell’Inferno, anticamente, l’Aniene formava un piccolo lago, in seguito denominato Pelago, di cui oggi rimane solo una traccia. Da questa radura ci si gettava con un salto verso la campagna romana. Le acque si inabissarono in un nuovo passaggio sotterraneo (la grotta delle Sirene), creando un ponte naturale che si chiama Radura di Ponte Lupo.
Nella Valle dell’Aniene procede la nostra gita, tra fontane naturali, piccole cascate e grotte, come la Grotta di Nettuno, che era veramente grandissima ma purtroppo poco accessibile a causa di alcune scale da salire.
Uno dei primi interventi (realizzato sotto il governo francese) fu il “Cunicolo del Miollis”, un tunnel nella roccia viva, con un traforo finestrato. I lavori iniziali risalgono all’Ottocento, nel sito dove i visitatori potevano percorrere – proprio come oggi – la grotta di Sibilla Albunca, il Pelago, e la grotta di Nettuno. Grazie a Papa Gregorio XVI, Villa Gregoriana prospera, vengono portate a termine le opere di ripristino del tempio di Tiburno, che restituiscono all’acropoli le sembianze tardo imperiali, completando l’ideale paesaggio archeologico e romantico.
Numerose sono pure le testimonianze lasciate da pittori o scrittori famosi come Goethe, dal grande valore artistico.
Dopo un abbandono nella seconda metà del Novecento, segue la chiusura al pubblico e la natura prende il sopravvento. Si verifica una crescita spontanea e incontrollata della vegetazione, ma grazie al Fai (Fondo per l’Ambiente Italiano) è stata curata e ripulita.
Speriamo di aver stimolato la vostra curiosità condividendo la nostra piacevole esperienza a Tivoli, dove tutto è un po’ più tranquillo, ci si trova a contatto con la natura e la gente è accogliente. Insomma, un luogo ideale per amici, coppie e famiglie, dove riprendersi dopo i mesi passati in lockdown.
(Elisabeth Bianchi)