Passeggiando per strada, si potrebbe incappare in un cartello, per esempio all’esterno di una palestra, con la scritta “Qui si praticano terapie posturali”. Così, non sapendo di cosa si tratta, ci si potrebbe rivolgere a quello che si pensa sia un professionista, trovando invece una figura non competente. Quest’ipotetica situazione, illustrata da Maria Concetta De Marinis, Presidente di Aifi (Associazione Italiana Fisioterapisti) Regione Lazio, esemplifica un grande problema nel settore della fisioterapia: l’abusivismo. Infatti, in Italia, le figure che esercitano senza un titolo di studio riconosciuto sarebbero, secondo la stessa Associazione, il doppio dei professionisti certificati.
Il fisioterapista deve possedere un titolo di laurea rilasciato dall’Università Italiana o da un ente estero riconosciuto dal Ministero della Salute. E’ per questo motivo che Aifi ha organizzato la quarta edizione della campagna di sensibilizzazione “Giù le mani”, con lo slogan “Al tuo diritto alla salute risposte professionali garantite”. Un’iniziativa che, appunto, denuncia e cerca di far conoscere il fenomeno dell’abusivismo. La campagna si è conclusa sabato scorso con il Fisio Day, il giorno di apertura straordinaria degli studi fisioterapici dell’Associazione, per consulenze gratuite.
Attraverso “Giù le mani” sono stati messi a disposizione del cittadino diversi servizi, come un numero verde per chiedere informazioni, una pagina web (www.aifi.net) e un indirizzo e-mail. De Marinis fa un bilancio positivo dell’iniziativa: “Gli utenti, così come nelle campagne precedenti, sono molto interessati. Si stanno rivolgendo a noi in un numero considerevole. Non sempre il cittadino è al corrente di questa situazione e si rivolge a persone che non sono titolate per esercitare”.
Per riconoscere un fisioterapista professionista e non abusivo, De Marinis cita le parole di Antonio Bortone, presidente dell’Aifi nazionale. Viene consigliato di verificare se l’operatore esamini la documentazione clinica durante la visita e di accertarsi che abbia un titolo di laurea rilasciato dall’Università italiana. È possibile confermare che il fisioterapista sia iscritto a una delle Associazioni definite per decreto ministeriale.
Sandra Pérez