La storia di Luca, bambino con distrofia, rifiutato da un sacerdote di una parrocchia di Roma
È successo lo scorso 8 febbraio nella Capitale, alla Parrocchia di Nostra Signora di Guadalupe e San Filippo Martire, dove Luca, un bambino di nove anni con distrofia muscolare congenita, si è vista negata la possibilità di seguire il corso di catechismo.
“Luca – racconta la mamma – deve iniziare il catechismo per prepararsi alla prima comunione. Ci ha chiesto di farlo in una parrocchia che non è quella a cui apparteniamo, ma è ubicata vicino alla scuola che frequentano i suoi amici storici, con cui condivide tutto da sempre.
Io, Luca ed il papà Antonio – prosegue mamma Mariapia – ci siamo recati in parrocchia per chiedere se fosse possibile farlo lì ed il parroco ci ha dato piena disponibilità, mostrandoci un accesso secondario dotato di rampa che porta ad un piano su cui sono dislocate varie aule. Ci ha chiesto di tornare in un secondo momento per l’iscrizione e farla con il vice parroco, che gestisce il corso di catechismo”.
Sabato scorso – continua – ci siamo presentati pronti ad iniziare. Il sacerdote, quando ha visto Luca, ha reagito malissimo e con toni molto accesi ci ha detto che era inaudito che ci fossimo presentati senza preavviso e che Luca costituiva una responsabilità di cui non potevano farsi carico. Ha proseguito sostenendo che noi genitori cercavamo un posto in cui lasciare Luca per un’ora a settimana e che il nostro unico scopo era la festa per la prima comunione. Inoltre sosteneva che, se Luca avesse voluto trascorrere del tempo con i suoi amici, poteva farlo all’oratorio. Alla fine siamo andati via lasciandolo mentre ancora inveiva e senza alcuna possibilità che Luca potesse essere accolto lì. Ci siamo sentiti calpestati, offesi, svuotati. Abbiamo aspettato fino a domenica sera sperando di ricevere delle scuse, che non sono arrivate. Così abbiamo deciso di rendere pubblico l’accaduto e denunciare la situazione”.
I genitori, che hanno ricevuto grandissima solidarietà da tutti coloro che hanno appreso dell’accaduto, sono stati contattati, dopo il clamore mediatico, dal parroco, che non è il sacerdote in questione, che si è scusato, senza però prospettare una vera soluzione, ma solo la sua disponibilità, per ora puramente teorica, alla partecipazione di Luca al catechismo.
Alcune mamme di amici di Luca hanno pensato di organizzare un flash mob, che si terrà domenica 16 febbraio alle 17.45 nel piazzale antistante la chiesa in via Aurelia, 675 a Roma. Gli organizzatori ed i genitori di Luca tengono a precisare che “Non si tratta di una battaglia contro una persona, ma della necessità – che arriva con forza dal cuore – di sradicare pregiudizi ed ingiustizie”.
Tutte le informazioni sull’accaduto e, soprattutto sul flash mob, possono essere reperite su tutti i social network digitando l’hashtag #siamotuttiluca.
(Giuseppe Franchina)