La Apple è ancora l’azienda che produce il maggior numero di sistemi multimediali attenti (anche) alla disabilità con risultati eccellenti. Ecco perché, forse, un determinato bacino d’utenza continua ad averlo nonostante i prezzi proibitivi dei suoi prodotti
Un telefono può cambiarci la vita, in parte l’ha già fatto, dal momento che passiamo molte ore in compagnia dei nostri smartphone. Una recente statistica ha sottolineato come i telefoni cellulari, ormai, vengano controllati nove miliardi di volte ogni ventiquattro ore: a casa, a scuola, in ufficio, in palestra, a cena fuori e persino mentre studiamo o prepariamo un esame. Complice la tecnologia, che ha reso quello che inizialmente era un mero strumento utile per chiamare e mandare messaggi un vero e proprio tuttofare. Siamo al punto in cui, con un semplice tocco sullo schermo di un telefono, riusciamo a fare acquisti, pagare bollettini e, addirittura, regolare il riscaldamento nelle nostre abitazioni. Senza contare l’utilizzo social, con le varie applicazioni delle piattaforme telematiche più famose: Facebook, Twitter, Instagram, LinkedIn. Ogni cosa è in tasca, nel vero senso della parola.
C’è chi parla di innovazione, cosa che realmente è, chi di comodità e chi di capriccio o smania immotivata: serve davvero avere sempre lo smartphone a portata di mano? È necessariamente vitale, se vogliamo essere inseriti in un contesto socio culturale post moderno? Queste domande, se fatte abitualmente, potrebbero avere risposte attinenti alla più spicciola psicologia da strada: “Siamo tutti connessi, possiamo arrivare ovunque, ma siamo sempre più soli. Da quando c’è lo smartphone, nessuno parla più faccia a faccia”. Come in ogni situazione, la verità sta nel mezzo: se molti, soprattutto i più anziani, concepiscono quest’evoluzione nociva per via delle esagerazioni e i luoghi comuni che si porta dietro, tanti altri la vivono come una benedizione. Non tutti i mali vengono per nuocere, tornando a scomodare la saggezza popolare. Infatti, dal 2007, quando Steve Jobs mise in commercio l’iPhone, abbiamo assistito ad una dicotomia sociale: la popolazione mondiale si è divisa in due categorie di persone. Da una parte i fanatici della tecnologia, quelli che fanno la fila davanti agli Apple Store ogni volta che esce un nuovo prodotto (essendo disposti a pagare cifre perlopiù esorbitanti), e dall’altra i nostalgici. Quelli che vedono la Apple e tutte le sue derivazioni come un qualcosa di superfluo, inutile e alienante. Coloro che “con gli stessi soldi invece di un telefono o un pc farebbero una vacanza”.
In mezzo a queste categorie di persone, c’è uno spartiacque che è la disabilità. Se dovessimo parlare con una persona che vive ventiquattro ore al giorno con una patologia, probabilmente – senza alcuna esitazione – direbbe che 1.100 euro per l’ultimo modello di iPhone sono soldi benedetti. E, a modo suo, avrebbe anche ragione. Perché la Apple, oltre ad essersi arricchita con i soldi dei lavoratori, ha anche dato un’alternativa a chi non ce l’aveva. A un prezzo esorbitante, s’intende, ma soltanto perché è stata l’unica ad averlo fatto. La Mela più famosa al mondo non è così marcia come alcuni vogliono far credere poiché, ad oggi, è ancora l’azienda che produce il maggior numero di sistemi multimediali attenti (anche) alla disabilità con risultati eccellenti. Un uomo con mobilità ridotta, per esempio, può svolgere funzioni pratiche grazie ai comandi vocali di ogni dispositivo: giornalisti con disabilità possono scrivere semplicemente parlando, grazie a Siri, l’applicazione che trascrive ogni parola detta e consente di navigare sul Web attraverso comandi vocali. Questa è solo una delle funzioni che la Apple concepisce per chi, apparentemente, non ha le stesse possibilità di altri. A distanza di dieci anni, è ancora il solo marchio con più soluzioni per le persone con disabilità. Le quali, comprando un cellulare, possono fare cose che fino a un decennio prima credevano proibitive. Ecco dove vanno a finire quei mille euro, uno sproposito, forse. Ma, se consideriamo l’apporto che i prodotti hanno fornito nel tempo, potremmo ricrederci.
Ecco una serie di applicazioni Apple, divise per patologia, che hanno migliorato la vita di molti utenti nel corso degli anni.
Non vedenti
• BraillePad permette di scrivere SMS, mail e post sui social più famosi in modo più comodo e veloce sfruttando il codice Braille. Si può inserire un testo mediante la tecnica del Visual Braille per la quale sono state predisposte due modalità: classica (time-out) e assistita (per utenti principianti).
• Digit-Eyes: un’applicazione per iPhone che permette ai non vedenti di leggere i codici a barre passando il dispositivo sul codice UPC/EAN di un prodotto per sentirne il nome. I codici a barre Digit-Eyes possono includere testo leggibile da VoiceOver oppure possono essere usati per registrare audio sul telefono e riascoltarlo quando si passa il dispositivo sopra l’etichetta.
• AudioLabels: questa applicazione permette agli utenti di riconoscere gli oggetti attraverso una descrizione audio associata ai codici a barre o ai codici QR. Il funzionamento è molto semplice, infatti puntando il nostro iPhone verso la targhetta identificativa verrà letta la descrizione di quel relativo oggetto.
• AriadneGPS: si tratta di una “mappa parlante” concepita per dare informazioni vocali circa la posizione attuale e di ciò che si trova in zona, basta muovere un dito sul display, sapendo che la nostra posizione si trova sempre al centro dello schermo. Utile sia quando ci si sposta a piedi, o con i mezzi pubblici.
• Speak it!: App “text to speech” utile per copiare e-mail, documenti, pagine web, file PDF e molto altro, serve per riprodurre in formato audio il testo dei contenuti incollati.
• Light Detector permette di “sentire” la luce: acquisendo le informazioni sull’ambiente circostante attraverso la telecamera, l’applicazione emette un suono più o meno acuto in funzione della quantità di luce rilevata. In questo modo gli utenti non vedenti possono capire se le luci di casa sono accese, se le tapparelle sono alzate e così via.
• TypeInBraille consente agli utenti di scrivere sullo smartphone usando, invece che l’abituale tastierino, una tecnica di scrittura basata sul Braille, la codifica che i disabili visivi usano generalmente per leggere.
• VoiceOver è il noto lettore di schermo che fornisce un’audiodescrizione di ciò che viene toccato dal dito che scorre sullo schermo del dispositivo. VoiceOver lavora in sincro con le altre applicazioni aperte, infatti mentre parla, il volume della musica o del film che ti stai godendo si abbassa automaticamente.
• Dragon Dictation: si tratta di un’applicazione di riconoscimento vocale che permette di dettare i propri messaggi testuali. Si può aggiornare il proprio status su Facebook, twitter, mandare sms e email.
• MovieReading fornisce l’audio commento dei film al cinema. Si può finalmente andare al cinema e godere appieno del film in completa autonomia.
Non udenti
• MovieReading, questa app rende anche visibili sul proprio smartphone o tablet i sottotitoli dei film al cinema già dentro la sala, quindi si può seguire il film parola per parola. Oltre ai sottotitoli si può avere anche un audio commento.
• Spread the Sign, scaricabile gratuitamente per iOS e Android tramite codice QR, è un dizionario di lingua dei segni in italiano inglese, francese… Oltre che per imparare la LIS è utile anche per quando si viaggia.
Disabilità intellettiva
• Mindjet Maps: compatibile con iPad. Organizza idee, note e liste di cose da fare attraverso delle mappe visuali intuitive. Queste consentono di organizzare rapidamente i concetti.
• Immaginario, creata per dare a genitori, insegnanti e operatori uno strumento efficace per la comunicazione visiva verso il bambino o adulto con autismo o con disabilità intellettive focalizzandosi sul punto di vista di chi comunica con la persona. Attraverso quattro sezioni (immagini, frasi, agenda, parole mie) il paziente può ricercare e costruire frasi in modo veloce.
• IoParlo: permette di comunicare in due modi diversi, ad esempio scrivendo una frase e dando poi il comando di lettura con la voce digitale, oppure componendo delle frasi scegliendo direttamente dai disegni proposti che verranno lette vocalmente dal sintetizzatore vocale.
Disabilità motoria
• Henable Ztl: (gratis, iOS) utile per comunicare il tuo transito in Zone a Traffico Limitato (ZTL) ai vari comuni d’Italia, in tempo reale ed in completa mobilità. In seguito ad una registrazione iniziale basterà inserire data, ora ed eventualmente targa, scegliere la tua destinazione e inviare la richiesta.
• Decoro Urbano attraverso un’app segnala al proprio comune i luoghi di degrado all’interno della città. Decoro Urbano permette, previa registrazione, di segnalare tutte quelle situazioni che rendono meno vivibile il territorio che ci circonda. Segnaletica errata, affissioni abusive, dissesti stradali, incuria o atti di vandalismo possono essere segnalati attraverso il proprio PC o smartphone. Tutte le segnalazioni possono essere viste sulla mappa e condivise sul network. I Comuni possono inoltre diventare parte attiva, avendo la possibilità di modificare le segnalazioni quando i problemi vengono risolti.
• APP WheelMate – sviluppato da Coloplast, WheelMate, è una nuova applicazione per smartphone, un modo semplice e veloce per trovare toilette accessibili. Permette agli utenti di ampliare la propria zona di conforto individuando toilette per disabili già esistenti o aggiungendone di nuove con la mappa digitale dell’app. Non appena viene aggiunta una toilette, gli altri utenti possono trovarla facilmente con il tracciamento GPS.
Articolo di Andrea Desideri