Il 17 ottobre si è chiuso il Bando di Servizio Civile, che permette ai giovani dai diciotto ai ventotto anni di fare l’esperienza di Servizio Civile Universale
Tra novembre e dicembre si avvieranno le Selezioni. Tutti i candidati saranno convocati per effettuare un colloquio di selezione. Il Sistema di Selezione accreditato UILDM prevede l’attribuzione di punteggi per titoli di studio, esperienze pregresse di lavoro o volontariato e un colloquio che tenta di valutare la consapevolezza e la motivazione del ragazzo nel fare l’esperienza di servizio civile.
Nonostante la proroga di una settimana c’è stato un calo di circa il 30% delle richieste di partecipazione: infatti nel 2018 erano state 118.576 le domande a fronte di 53.363 posti. Quest’anno sono state 86.121 le domande di partecipazione per 39.646 posti.
I numeri raccontano dunque un calo netto delle candidature, sebbene quest’anno la proposta di partecipazione doveva essere più trasparente e vantaggiosa. Infatti oltre ai benefit di sempre di cui i giovani di solito usufruiscono svolgendo il servizio civile, questa volta potevano monitorare il numero di domande per ogni progetto in tempo reale, per cui avevano la possibilità di scegliere i progetti in cui c’erano meno richieste per avere più chance di esser selezionati. In più tutti i progetti hanno avuto una riduzione di impegno orario (da 30 a 25 ore settimanali) a fronte di un piccolo adeguamento dell’assegno mensile (da 433,80 a 439,50 euro), di fatto meno ore di lavoro e un po’ più di soldi; alcuni progetti con misure aggiuntive prevedono un periodo all’estero oppure un percorso di orientamento lavorativo in modo da valorizzare le competenze apprese durante il periodo di Servizio Civile, altri prevedono perfino un impegno diverso dai classici dodici mesi ma andavano da un minimo di 8 mesi ad un massimo di 12.
Anche come UILDM abbiamo avuto un calo di domande rispetto alle 441 del 2018. Ne sono infatti arrivate 341 per 220 posti complessivi: 66 domande per i 5 progetti con misure aggiuntive per 59 posti e 275 distribuite negli altri 16 progetti in tutta Italia. È evidente che le misure aggiuntive non sono state per i nostri candidati un incentivo.
Purtroppo le 341 domande sono mal distribuite e a meno che non ci siano delle trasmigrazioni di candidati non selezionati da altri enti, in alcune sezioni del Nord non copriremo tutti i posti a disposizione.
Le motivazioni di questo calo di partecipazione da parte dei giovani non le conosciamo esattamente. Sarebbe utile che fosse oggetto di una accurata ricerca sociale. Ma possiamo intuire forse alcune motivazioni. Sappiamo di certo che alcuni sono stati scoraggiati nel dover richiedere obbligatoriamente l’identità digitale SPID, novità introdotta nel 2019 per presentare le domande online. Si è trattata di una piccola rivoluzione per il Servizio Civile Universale, con l’obiettivo secondo il Dipartimento per le Politiche Giovanili e il Servizio Civile Universale di rispondere alla priorità che il nostro Paese si è data di garantire ai cittadini un accesso unico, sicuro e protetto ai servizi della Pubblica Amministrazione. Ma che nei fatti ha avuto l’effetto boomerang di respingere o comunque disincentivare i ragazzi e far sì che alcuni di loro non si impegnassero fino in fondo nella procedura per presentare la propria candidatura.
In più, la nostra percezione è che nel nostro Paese sta cambiando da un po’ di tempo il “clima” nei confronti del volontariato e del sociale. Negli ultimi tempi, l’attacco al mondo della solidarietà da parte di chi cavalca slogan e populismo per qualche percentuale in più di consenso politico, sta dando i suoi frutti (avvelenati). Per cui anche il Servizio Civile sta forse perdendo un po’ di appeal. Forse in questi anni non siamo riusciti a comunicare in modo efficace il Servizio Civile: un’esperienza così preziosa è ancora avvolta da disinformazione, resistenze e false credenze. (ancora si sente dire da qualche “adulto” che scoraggia l’esperienza perché “è un anno buttato”, che non serve per il lavoro e che se si fa il Servizio Civile poi si è penalizzati in eventuali altre posizioni nella Pubblica amministrazione e non si può fare il Concorso per i vigili urbani. Tutte queste affermazioni non erano vere nemmeno negli anni ’70/80, quando il Servizio Civile era una scelta politica radicale di pochi giovani.)
In ogni caso, nonostante il calo, a livello generale, le domande arrivate sono sempre il doppio dei posti disponibili, per cui per tanti giovani questa “Roba” ha ancora senso. Certo, occorrerà vedere come sono distribuite e se si riusciranno a coprire tutti i posti disponibili, ma sta a noi Enti in futuro cercare di valorizzare e “rispettare” al meglio possibile questo dispositivo, che ha un potente impatto sui giovani e sulla comunità. Attraverso la trasmissione radiofonica e i podcast di “Roba Da Servizio Civile” tentiamo da più tre anni, di raccontare partendo dall’esperienza UILDM queste storie. Continueremo a farlo con l’aiuto di tutti protagonisti: i volontari, le Sezioni e i territori.
Articolo di Massimo Guitarrini